Cosa penso del futuro della macchina elettrica.....
Gli amici accanto a me sono scettici, certo non le auto elettriche prodotte ORA (bellissime, ma costose e fuori portata per portafogli sbranati dalle politiche demenziali Prodian-Berlusc-Montian-Renziane), ma quelle che verranno prodotte fra quattro-cinque anni...
La casa automobilistica TESLA ha dimostrato che è possibile costruire auto potenti, brillanti e molto efficenti al costo di una berlina/SUV di gamma alta, auto costruite a regola d'arte (se non ci credete sentite, e guardate, cosa ne pensa l'Ing. Massai, direttore del reparto prove di QUATTRORUOTE)
TEST TESLA MODEL S P90D
Tutta la banda dei miei amici appassionati di automobili eccepiscono "Si...ma l'autonomia?, e poi quanto impieghi a fare il pieno? e poi che beneficio c'è se per fare l'enegia elettrica usiamo il petrolio?"
Rispondo per ordine esattamente come ho risposto ad ognuno di loro:
1) Atualmetne l'autonomia teorica passa i 400km, direi che è sicuramente un buon punto di inizio
2) Il pieno del sistema TESLA SUPERCHARGER SI FA IN UN ORA, è più che altro una questione di programmazione, calcolate che nei seguenti punti è pure GRATIS
Mappa TESLA SUPER CHARGER ITALIA
SE SI PENSA CHE QUESTA STRUTTURA è STATA MESSA IN PIEDI IN DUE ANNI E' FACILE PENSARE CHE IN QUATTRO-CINQUE ANNI I PIUNTI POSSANO TRIPLICARE e forse addirittura presso qualche area di servizio autostradale (beghe legali pemettendo).
3) Questo è l'argomento che da tecnico quale sono è più facile da dimostrare.
Quando fate un pieno di gasolio mettete 9-9,5kW per ogni litro nel vostro serbatoio di cui utilizzate più o meno 3kW per fare 20km alla velocità costante di 90km/h questo eprchè i motori a combustione interna non passano il 33-35% di rendimento e le perdite meccaniche di cambio e differenziale sono nell'ordine del 40%, la morale è che risulta difficile produrre meno di 100g di CO2 per pgni km percorso.
Ma un auto elettrica è MOLTO diversa da un auto con motore a combustione interna, non ha cambio, non ha differenziale, usa poco anche i frni tradizionali eprchè recupera gran parte dell'energia in frenata e tutto il resto viene gestito a livello di centraline, il tutto è estremamente efficente.
In italia ormai il 13% dell'energia è prodotto da fonti rinnovabili, se potessi permettermi una splendida Tesla model X mi metterei 14kW di pannelli fotovoltaici sul tetto e pomperei energia nell'apposito accumulatore (sempre fornito da Tesla) che mi eprmetterebbe di fare il pieno con comodo A CASA MIA quando mi servirebbe.
Ma poi immaginate una rete di distributori alimentati da campi fotovoltaici e pale eoliche......
Un calcolo semplice semplice, i 9-9,5 kW di un litro di Gasolio ora li pago 125centsimi, circa 13 centesimi al kW, 5 cetesimi di Euro in più di quanto paghereste per l'alimentazione di una pompa di calore per la climatizzazione (produzione acqua/aria fredda e calda da pompare nei vsotri pannelli radianti) di casa vostra (con contatore dedicato)...
Insomma il futuro è ORA, anche se temo che la lobby del petrolio (sporco, nero che genera montagne di...NERO) COMPRERA' CON GRANDE FACILITA' LE COSCENZE, GIA' DI PER SE POCO AMBIENTALISTE, DEI POLITICANTI NOSTRANI E NON (CON LE DOVUTE ECCEZIONI A 5 STELLE)....
Tesla Model X
Fra 5 anni potremmo acquistare auto elettriche al costo di una berlina di media cilindrata......
martedì 23 agosto 2016
venerdì 19 agosto 2016
6 Luglio 1977
Leggo,
su La Stampa online di oggi, di una signora che vende ai mercatini
vecchie lettere d'amore recuperate da soffitte, cantine, librerie
salvate dalla discarica, le vende ad un Euro e riscuotono un grande
successo, gente intorno alla mia età le legge, si sofferma su certi
passaggi, si commuove e le acquista, chi vuole metterle in una
cornice e chi le vuole semplicemente per ricordare i tempi in cui
noi tutti avevamo in un cassetto un certo tipo di buste ed un certo tipo
di carta da lettera da inviare alla lei del momento, o della vita.
La
memoria mi è corsa in un lampo all'inizio della mia storia con le
lettere da e per una ragazza speciale.
Nell'estate
del 1977 ero reduce da un anno scolastico in cui avevo ottenuto
buonissimi risultati, ma che dal punto di vista sentimentale mi aveva
letteralmente scassato le ossa.
A
diciassette anni non si dovrebbero prendere le cose con la serietà
assoluta che io mettevo in ogni cosa, alla fine la mia inesperienza
mi aveva messo nei guai e mi apprestavo a partire per il mio mese di
Luglio in Liguria con l'animo non proprio sereno ed una nube sottile
di tristezza che velava la mia vita; mentre stavo per salire nella
127 rossa stipata di bagagli decisi all'ultimo momento di portarmi la
fedele Francesca, la chitarra classica regalo di mio padre che ho
tutt'ora nell'angolo del mio ufficio/taverna/ rifugio/tana da cui sto
scrivendo.
Se
mio figlio decidesse di intraprendere tutte insieme le attività che
avevo svolto in quell'anno sono più che certo che finirei per
prenderlo da parte e gli spiegherei che il raja Yoga non è una
disciplina da prendere alla leggera, che praticare spiritismo
consultando testi di occultisti inglesi della metà del
milleottocento volendo trovare riscontri dei testi di Carlos
Castaneda e Lobsang T. Rampa alla fine potrebbe portarlo su di una
soglia da cui risulterebbe molto difficile tornare indietro.
Ma
io ho sempre avuto una predilezione per il cacciarmi consapevolmente
nei guai ed ora sotto il caldo sole del primo di Luglio del 1977 mi
stavo portando i miei appunti di yoga, la mia canna da pesca e la mia
chitarra Francesca verso un mese di mare.
Dopo
pochi giorni la routine fra pesca spiaggia e gelati serali mi stava
sfinendo, non trovavo alcun beneficio da un posto che amavo, mi stava
tutto stretto, sentivo che qualcosa albergava nel mio stomaco e mi
tormentava, un animale, un mostro. Il 6 Luglio uscii da solo per fare
due passi, sugli scogli su cui ero solito pescare la mattina trovai
due ragazze, una stava suonando una chitarra, cantava qualcosa in
spagnolo, lo riconobbi come un brano degli Intillimani, la ragazza
che l'accompagnava aveva lunghi capelli neri ed un viso dolcissimo,
feci i complimenti per la bella esecuzione, Luisa aveva imparato lo
spagnolo da autodidatta, suonava bene, conosceva moltissime canzoni
di cantautori italiani e gran parte dei brani degli Intillimani, La
sua compagna silenziosa si chiamava Sabrina, facemmo amicizia, le due
coetanee erano ospiti di un amica di famiglia, una pittrice, che
aveva messo a disposizione le due stanze nel vecchio borgo di
pescatori nato attorno ad una torre di avvistamento che era il nucleo
di quella che sarebbe diventata la parte rivierasca del comune
stesso.
Passammo
lunghi pomeriggi a suonare, a fare parole crociate, stesi sul letto a
ridere e scherzare. A parlare di politica, di amori, di progetti.
Lentamente
il mostro che aveva preso dimora nel mio stomaco si arrese, ed io
tornai a vivere.
Mi
innamorai di Sabrina, di quella ragazza con un quoziente intellettivo
da paura, in grado a diciassette anni di completare al volo i due
terzi del cruciverba del Bartezzaghi, così acuta e così silenziosa
al tempo stesso.
Le
dichiarai il mio amore in un modo che definirei ora
imbarazzante, mi rispose con un garbo infinito e parole dolcissime
che lei aveva già un ragazzo, ma che la mia amicizia le piaceva; il giorno prima in
cui Sabrina dovette Tornare alla sua Torino il fratello di Luisa era
venuto in auto con Uto, il ragazzo di Sabrina, per riportarle a casa,
la sera uscimmo in quattro, Luisa, Sabrina, Uto ed io.
Passeggiammo
sul lungomare, nelle vie interne Sabrina non baciò mai Uto, costui
parlò ininterrottamente per tutta la sera, sulla via del ritorno
Sabrina mi venne accanto e le chiesi se Uto fosse sempre stato così
ciarliero, lei sorrise, mi rispose con un cenno, mi disse che
all'inizio per lei non era stato facile e si strinse a me dolcemente,
di soppiatto.
L'ultima
volta che la vidi mi stava rivolgendo un meraviglioso sorriso dal
finestrino dell'auto del fratello di Luisa.
Il
mostro era stato sconfitto, ma a che prezzo! Finii il mese di mare
passando spesso sotto l'arco che portava a quelle due stanze ora
vuote.
Tornato
a casa scrissi due righe ad entrambe ed ottenni in risposta una
lettera scherzosa da parte di Luisa ed una meravigliosa busta Fucsia
con uno splendido Snoopy disegnato sul retro da parte di Sabrina, mi
scrisse cose belle e dolci, iniziò un rapporto epistolare che durò
due anni, poi il silenzio.
Persi
i contatti con entrambe, ma le sue lettere dalle bellissime buste
fucsia le ho conservate per tanti anni.
Sabrina continua ad avere il mio rispetto ed un angolo del mio cuore tutto
per se, perchè sarebbe troppo comodo dimenticare, io non l'ho mai
voluto fare, le persone che ho incontrato e che hanno lasciato un
segno nella mia vita sono tutte presenti nei miei ricordi.
Fra
pochi giorni tornerò nello stesso luogo dove tanti anni fa incontrai
Sabrina, state pur certi che passerò ancora una volta sotto
quell'arco ed anche se lo stabile dove erano incastrate quelle due
stanze è stato ristrutturato la finestra con le grate metalliche che
dà sul vicolo c'è ancora e come sempre vi sbircerò dentro per
vedere se lì in quella stanza risuonano ancora gli echi dei miei diciassette
anni.
giovedì 4 agosto 2016
PESCA ALLA FOCE DEL FIUME
Giugno 2006, ero al mare e ci sarei
rimasto per un altro paio di settimane, la mia Liguria mi stava
riservando i soliti regali, il clima mite, una ventilazione
splendida, e notti fresche e rilassanti, mi ero portato la mia
vecchia canna da pesca, una bolognese di quattro metri con un
mulinello antidiluviano ed un minimo di attrezzatura, la mia compagna
era rimasta a casa con mia figlia per tutta una serie di impegni di lavoro, avevamo affittato un appartamentino a
duecento metri dal mare ed i suoceri si occupavano (fin troppo) del
mio maschietto di sette anni che ce la metteva tutta per farli
disperare non volendo mai uscire dall'acqua.
Avevo un po' tempo per me, riscoprii i
luoghi dove mi ero innamorato per la prima volta, andai a trovare un
amica di famiglia che nonostante la veneranda età e tutta una serie
di acciacchi si ostinava a vivere da sola, anch'essa innamorata di
questo paese e del proprio appartamento che gode di una vista
semplicemente incantevole.
Una sera andai a vedere se c'era gente
che pescava alla foce del fiume, ci trovai un signore della mia età
che pescava a fondo, fra una chiacchera e l'altra mi spiegò che
tecnica usava e scoprii che questa era reputata più che buona per
insidiare qualche bella orata.
In un paio d'ore catturò un bel sarago
sul mezzo chilo e la sera dopo presi la mia vetusta attrezzatura e
tentai di emulare tecnica e montatura utilizzando le medesime esche.
Durante l'attesa che qualcosa
abboccasse il mio compagno di pescata mi parlò della propria vita,
mi disse che prima che lo venissi a sapere da altri era giusto che fosse lui a
parlarmi di cosa aveva combinato di brutto, mi parlò di un omicidio,
di lunghi anni di carcere e del fatto che la moglie della persona che
aveva ucciso non saltò mai una visita presso il carcere dove era recluso e che
continuò a ringraziarlo per tutta la durata della detenzione, dopo
anni di percosse e soprusi aveva riscoperto la vita.
Da qualche mese stava facendo da
sorvegliante (su mandato del tribunale) ad un area in precedenza
adibita a campeggio, il titolare del quale era stato freddato con un
colpo alla testa, un uomo che aveva partecipato alle indagini più
scottanti di questa strana nazione e che probabilmente era stato
messo a tacere per sempre.
Altri particolari non posso riportarli,
ciò che si dice mentre si pesca resta sul luogo di pesca.
Imparai che il vento da ponente portava
con se abboccate più numerose, la sera dopo tornai a pescare, nel
pomeriggio la mia compagna mi aveva raggiunto, ma dato che era stanca
per il viaggio non aveva voluto uscire neppure per un gelato ed io
alle ventidue avevo preso la mia attrezzatura ed ero tornato ad
insidiare Orate e Mormore.
Quella sera pizzicai una splendida
orata da un chilo. La mia compagna ne restò sorpresa quando la
mattina la trovò (pulita) nel frigorifero, la cucinammo al sale.
Le sere dopo non uscii, lessi, suonai e
mollai la pesca, la ripresi per un paio di sere verso fine vacanza,
ma senza successo.
Sono sette anni che non torno in questo
angolo di Liguria, i figli sono grandi e dicono di non amare più il
mare, la mia compagna è troppo dipendente dai figli, forse
programmeremo qualcosa più in là, ma lei vorrebbe andarci con la
famiglia al completo, io vorrei andare solo con lei, ho deciso di non trascorrere un altra estate senza un breve periodo di ricarica.....
Ad inizio Settembre taglierò
la corda con un amico, l'appartamento affittato è a cento metri da dove andrò a pescare.......ho già acquistato una bolognese da sei
metri, assimilato nuove tecniche di pesca......, auguratemi “in culo
alla balena”.....
Iscriviti a:
Post (Atom)