martedì 23 agosto 2016

CONVIENE ACQUISTARE UN AUTO ELETTRICA?

Cosa penso del futuro della macchina elettrica.....

Gli amici accanto a me sono scettici, certo non le auto elettriche prodotte ORA (bellissime, ma costose e fuori portata per portafogli sbranati dalle politiche demenziali Prodian-Berlusc-Montian-Renziane), ma quelle che verranno prodotte fra quattro-cinque anni...

La casa automobilistica TESLA ha dimostrato che è possibile costruire auto potenti, brillanti e molto efficenti al costo di una berlina/SUV di gamma alta, auto costruite a regola d'arte (se non ci credete sentite, e guardate, cosa ne pensa l'Ing. Massai, direttore del reparto prove di QUATTRORUOTE)

TEST TESLA MODEL S P90D

 Tutta la banda dei miei amici appassionati di automobili eccepiscono "Si...ma l'autonomia?, e poi quanto impieghi a fare il pieno? e poi che beneficio c'è se per fare l'enegia elettrica usiamo il petrolio?"

Rispondo per ordine esattamente come ho risposto ad ognuno di loro:

1) Atualmetne l'autonomia teorica passa i 400km, direi che è sicuramente un buon punto di inizio
2) Il pieno del sistema TESLA SUPERCHARGER SI FA IN UN ORA, è più che altro una questione di programmazione, calcolate che nei seguenti punti è pure GRATIS

Mappa TESLA SUPER CHARGER ITALIA

SE SI PENSA CHE QUESTA STRUTTURA è STATA MESSA IN PIEDI IN DUE ANNI E' FACILE PENSARE CHE IN QUATTRO-CINQUE ANNI I PIUNTI POSSANO TRIPLICARE e forse addirittura presso  qualche area di servizio autostradale (beghe legali pemettendo).

3) Questo è l'argomento che da tecnico quale sono è più facile da dimostrare.
Quando fate un pieno di gasolio mettete 9-9,5kW per ogni litro nel vostro serbatoio di cui utilizzate più o meno 3kW per fare 20km alla velocità costante di 90km/h questo eprchè i motori a combustione interna non passano il 33-35% di rendimento e le perdite meccaniche di cambio e differenziale sono nell'ordine del 40%, la morale è che risulta difficile produrre meno di 100g di CO2 per pgni km percorso.

Ma un auto elettrica è MOLTO diversa da un auto con motore a combustione interna, non ha cambio, non ha differenziale, usa poco anche i frni tradizionali eprchè recupera gran parte dell'energia in frenata e tutto il resto viene gestito a livello di centraline, il tutto è estremamente efficente.

In italia ormai il 13% dell'energia è prodotto da fonti rinnovabili, se potessi permettermi una splendida Tesla model X mi metterei 14kW di pannelli fotovoltaici sul tetto e pomperei energia nell'apposito accumulatore (sempre fornito da Tesla) che mi eprmetterebbe di fare il pieno con comodo A CASA MIA quando mi servirebbe.

Ma poi immaginate una rete di distributori alimentati da campi fotovoltaici e pale eoliche......

Un calcolo semplice semplice, i 9-9,5 kW di un litro di Gasolio ora li pago 125centsimi, circa 13 centesimi al kW, 5 cetesimi di Euro in più di quanto paghereste per l'alimentazione di una pompa di calore per la climatizzazione (produzione acqua/aria fredda e calda da pompare nei vsotri pannelli radianti) di casa vostra (con contatore dedicato)...

Insomma il futuro è ORA, anche se temo che la lobby del petrolio (sporco, nero che genera montagne di...NERO) COMPRERA' CON GRANDE FACILITA' LE COSCENZE, GIA' DI PER SE POCO AMBIENTALISTE, DEI POLITICANTI NOSTRANI E NON (CON LE DOVUTE ECCEZIONI A 5 STELLE)....

 
Tesla Model X

Fra 5 anni potremmo acquistare auto elettriche al costo di una berlina di media cilindrata......




venerdì 19 agosto 2016

6 Luglio 1977

Leggo, su La Stampa online di oggi, di una signora che vende ai mercatini vecchie lettere d'amore recuperate da soffitte, cantine, librerie salvate dalla discarica, le vende ad un Euro e riscuotono un grande successo, gente intorno alla mia età le legge, si sofferma su certi passaggi, si commuove e le acquista, chi vuole metterle in una cornice e chi le vuole semplicemente per ricordare i tempi in cui noi tutti avevamo in un cassetto un certo tipo di buste ed un certo tipo di carta da lettera da inviare alla lei del momento, o della vita.

La memoria mi è corsa in un lampo all'inizio della mia storia con le lettere da e per una ragazza speciale.

Nell'estate del 1977 ero reduce da un anno scolastico in cui avevo ottenuto buonissimi risultati, ma che dal punto di vista sentimentale mi aveva letteralmente scassato le ossa.

A diciassette anni non si dovrebbero prendere le cose con la serietà assoluta che io mettevo in ogni cosa, alla fine la mia inesperienza mi aveva messo nei guai e mi apprestavo a partire per il mio mese di Luglio in Liguria con l'animo non proprio sereno ed una nube sottile di tristezza che velava la mia vita; mentre stavo per salire nella 127 rossa stipata di bagagli decisi all'ultimo momento di portarmi la fedele Francesca, la chitarra classica regalo di mio padre che ho tutt'ora nell'angolo del mio ufficio/taverna/ rifugio/tana da cui sto scrivendo.

Se mio figlio decidesse di intraprendere tutte insieme le attività che avevo svolto in quell'anno sono più che certo che finirei per prenderlo da parte e gli spiegherei che il raja Yoga non è una disciplina da prendere alla leggera, che praticare spiritismo consultando testi di occultisti inglesi della metà del milleottocento volendo trovare riscontri dei testi di Carlos Castaneda e Lobsang T. Rampa alla fine potrebbe portarlo su di una soglia da cui risulterebbe molto difficile tornare indietro.

Ma io ho sempre avuto una predilezione per il cacciarmi consapevolmente nei guai ed ora sotto il caldo sole del primo di Luglio del 1977 mi stavo portando i miei appunti di yoga, la mia canna da pesca e la mia chitarra Francesca verso un mese di mare.

Dopo pochi giorni la routine fra pesca spiaggia e gelati serali mi stava sfinendo, non trovavo alcun beneficio da un posto che amavo, mi stava tutto stretto, sentivo che qualcosa albergava nel mio stomaco e mi tormentava, un animale, un mostro. Il 6 Luglio uscii da solo per fare due passi, sugli scogli su cui ero solito pescare la mattina trovai due ragazze, una stava suonando una chitarra, cantava qualcosa in spagnolo, lo riconobbi come un brano degli Intillimani, la ragazza che l'accompagnava aveva lunghi capelli neri ed un viso dolcissimo, feci i complimenti per la bella esecuzione, Luisa aveva imparato lo spagnolo da autodidatta, suonava bene, conosceva moltissime canzoni di cantautori italiani e gran parte dei brani degli Intillimani, La sua compagna silenziosa si chiamava Sabrina, facemmo amicizia, le due coetanee erano ospiti di un amica di famiglia, una pittrice, che aveva messo a disposizione le due stanze nel vecchio borgo di pescatori nato attorno ad una torre di avvistamento che era il nucleo di quella che sarebbe diventata la parte rivierasca del comune stesso.

Passammo lunghi pomeriggi a suonare, a fare parole crociate, stesi sul letto a ridere e scherzare. A parlare di politica, di amori, di progetti.

Lentamente il mostro che aveva preso dimora nel mio stomaco si arrese, ed io tornai a vivere.
Mi innamorai di Sabrina, di quella ragazza con un quoziente intellettivo da paura, in grado a diciassette anni di completare al volo i due terzi del cruciverba del Bartezzaghi, così acuta e così silenziosa al tempo stesso.

Le dichiarai il mio amore in un modo che definirei ora imbarazzante, mi rispose con un garbo infinito e parole dolcissime che lei aveva già un ragazzo, ma che la mia amicizia le piaceva; il giorno prima in cui Sabrina dovette Tornare alla sua Torino il fratello di Luisa era venuto in auto con Uto, il ragazzo di Sabrina, per riportarle a casa, la sera uscimmo in quattro, Luisa, Sabrina, Uto ed io.

Passeggiammo sul lungomare, nelle vie interne Sabrina non baciò mai Uto, costui parlò ininterrottamente per tutta la sera, sulla via del ritorno Sabrina mi venne accanto e le chiesi se Uto fosse sempre stato così ciarliero, lei sorrise, mi rispose con un cenno, mi disse che all'inizio per lei non era stato facile e si strinse a me dolcemente, di soppiatto.

L'ultima volta che la vidi mi stava rivolgendo un meraviglioso sorriso dal finestrino dell'auto del fratello di Luisa.

Il mostro era stato sconfitto, ma a che prezzo! Finii il mese di mare passando spesso sotto l'arco che portava a quelle due stanze ora vuote.

Tornato a casa scrissi due righe ad entrambe ed ottenni in risposta una lettera scherzosa da parte di Luisa ed una meravigliosa busta Fucsia con uno splendido Snoopy disegnato sul retro da parte di Sabrina, mi scrisse cose belle e dolci, iniziò un rapporto epistolare che durò due anni, poi il silenzio.
Persi i contatti con entrambe, ma le sue lettere dalle bellissime buste fucsia le ho conservate per tanti anni.

Sabrina continua ad avere il mio rispetto ed un angolo del mio cuore tutto per se, perchè sarebbe troppo comodo dimenticare, io non l'ho mai voluto fare, le persone che ho incontrato e che hanno lasciato un segno nella mia vita sono tutte presenti nei miei ricordi.

Fra pochi giorni tornerò nello stesso luogo dove tanti anni fa incontrai Sabrina, state pur certi che passerò ancora una volta sotto quell'arco ed anche se lo stabile dove erano incastrate quelle due stanze è stato ristrutturato la finestra con le grate metalliche che dà sul vicolo c'è ancora e come sempre vi sbircerò dentro per vedere se lì in quella stanza  risuonano ancora gli echi dei miei diciassette anni.


giovedì 4 agosto 2016

PESCA ALLA FOCE DEL FIUME

Giugno 2006, ero al mare e ci sarei rimasto per un altro paio di settimane, la mia Liguria mi stava riservando i soliti regali, il clima mite, una ventilazione splendida, e notti fresche e rilassanti, mi ero portato la mia vecchia canna da pesca, una bolognese di quattro metri con un mulinello antidiluviano ed un minimo di attrezzatura, la mia compagna era rimasta a casa con mia figlia per tutta una serie di impegni di lavoro, avevamo affittato un appartamentino a duecento metri dal mare ed i suoceri si occupavano (fin troppo) del mio maschietto di sette anni che ce la metteva tutta per farli disperare non volendo mai uscire dall'acqua.


Avevo un po' tempo per me, riscoprii i luoghi dove mi ero innamorato per la prima volta, andai a trovare un amica di famiglia che nonostante la veneranda età e tutta una serie di acciacchi si ostinava a vivere da sola, anch'essa innamorata di questo paese e del proprio appartamento che gode di una vista semplicemente incantevole.


Una sera andai a vedere se c'era gente che pescava alla foce del fiume, ci trovai un signore della mia età che pescava a fondo, fra una chiacchera e l'altra mi spiegò che tecnica usava e scoprii che questa era reputata più che buona per insidiare qualche bella orata.


In un paio d'ore catturò un bel sarago sul mezzo chilo e la sera dopo presi la mia vetusta attrezzatura e tentai di emulare tecnica e montatura utilizzando le medesime esche.


Durante l'attesa che qualcosa abboccasse il mio compagno di pescata mi parlò della propria vita, mi disse che prima che lo venissi a sapere da altri era giusto che fosse lui a parlarmi di cosa aveva combinato di brutto, mi parlò di un omicidio, di lunghi anni di carcere e del fatto che la moglie della persona che aveva ucciso non saltò mai una visita presso il carcere dove era recluso e che continuò a ringraziarlo per tutta la durata della detenzione, dopo anni di percosse e soprusi aveva riscoperto la vita.


Da qualche mese stava facendo da sorvegliante (su mandato del tribunale) ad un area in precedenza adibita a campeggio, il titolare del quale era stato freddato con un colpo alla testa, un uomo che aveva partecipato alle indagini più scottanti di questa strana nazione e che probabilmente era stato messo a tacere per sempre.


Altri particolari non posso riportarli, ciò che si dice mentre si pesca resta sul luogo di pesca.


Imparai che il vento da ponente portava con se abboccate più numerose, la sera dopo tornai a pescare, nel pomeriggio la mia compagna mi aveva raggiunto, ma dato che era stanca per il viaggio non aveva voluto uscire neppure per un gelato ed io alle ventidue avevo preso la mia attrezzatura ed ero tornato ad insidiare Orate e Mormore.


Quella sera pizzicai una splendida orata da un chilo. La mia compagna ne restò sorpresa quando la mattina la trovò (pulita) nel frigorifero, la cucinammo al sale.


Le sere dopo non uscii, lessi, suonai e mollai la pesca, la ripresi per un paio di sere verso fine vacanza, ma senza successo.


Sono sette anni che non torno in questo angolo di Liguria, i figli sono grandi e dicono di non amare più il mare, la mia compagna è troppo dipendente dai figli, forse programmeremo qualcosa più in là, ma lei vorrebbe andarci con la famiglia al completo, io vorrei andare solo con lei, ho deciso di non trascorrere un altra estate senza un breve periodo di ricarica.....


Ad inizio Settembre taglierò la corda con un amico, l'appartamento affittato è a cento metri da dove andrò a pescare.......ho già acquistato una bolognese da sei metri, assimilato nuove tecniche di pesca......, auguratemi “in culo alla balena”.....