mercoledì 26 giugno 2019

GUIDA TURISTICA (E CICISBEO) PER UN MEMBRO DELLA CASA REALE


2 Agosto 1986, Le agognatissime ferie erano arrivate, la ditta in cui lavoravo aveva l'incredibile abitudine di cessare le attività per tutte e quattro le settimane di Agosto, la sera stessa mi sarei recato sul monte Guglielmo per fare osservazioni astronomiche, la cima di tale monte è a forma di panettone, e con i suoi duemila metri è l'ideale per poter fare osservazioni sulla via lattea che a quell'altitudine appare come una moltitudine quasi infinita di corpi celesti, mi sarei accampato con la mia tenda canadese, la temperatura non sarebbe scesa sotto i 16 gradi ed avrei goduto delle (poche) ore di sonno nella più splendida frescura.

Mi ero portato alimenti e bevande per resistere accampato tre notti, ma la seconda notte mi cambiò per sempre la vita.

La serata precedente era stata offuscata da una sottile velatura maligna d'alta quota che toglieva all'osservazione la bellezza della visione nitida, il mio telescopio galileiano (*) con specchio principale da 200mm me l'ero costruito con molta perizia ed una marea di ore, avevo fatto argentare gli specchi proprio per quell'occasione, ma il tempo infingardo mi aveva tradito.

La mattinata del giorno seguente iniziò con un inaspettato e violento temporale, mi rifugiai nella canadese da 5 posti dove di giorno riponevo il voluminoso telescopio (per fortuna non troppo pesante) e la temperatura crollò fino a farmi battere i denti; nel tardo pomeriggio un vento insistente da Nord Ovest spazzò via la nuvolaglia e mi donò una splendida serata.

Alle ventitrè avevo già puntato il telescopio sulla via lattea, ero assolutamente meravigliato quando uno squillante “BUONASERA!” mi fece sobbalzare, mi girai di scatto e mi ritrovai di fronte ad una ragazza mora, capelli lunghi, giacchetta leggera, pantaloni attillati e scarpe da tennis (allora le chiamavamo così) “ma scusa” esordii senza preamboli, “lo sai che potevo crepare d'infarto?, da dove sei salita in piena notte e con questo abbigliamento?”, la signorina non si scompose, guardò qualcosa

 su di un piccolo schermo luminoso...”dunque, Arturo...., si è il tuo nome, bene sono la nipote del monarca di Priax che ruota intorno alla stella che voi chiamate Cygni A e che governa 24 pianeti abitati in cui regna la nostra civiltà che dura da 79.000 dei vostri anni”.

Dopo averla guardata per venti interminabili secondi alla luce della mia debole torcia elettrica le chiesi come mai con ventiquattro pianeti a disposizione avesse deciso di trascorrere le proprie vacanze su questa bomba ad orologeria chiamata Terra e perchè mai fosse venuta sulla cima di questa (pur bellissima) montagna, dove quel pirla di Arturo stava scrutando la via lattea,“mi sei stato

segnalato da una tua insegnante, in realtà una dei nostri agenti, vi osserviamo da molti anni, abbiamo agenti con compiti di osservazione, ma questa è una vacanza di lavoro per cui dieci anni fa abbiamo chiesto di uno studente curioso, appassionato di astronomia e fermamente convinto che la vita in questo universo avesse attecchito in maniera estesa, io sono qui per verificare un po' di cose e per dieci dei vostri giorni di vacanza, ti chiedo per cortesia di farmi da guida”.

La professoressa Francesca mi balzò alla mente, insegnava Lettere e Storia, aveva un accento vagamenrte campano “colpa di un nostro agente da venti anni in servizio presso la baia di Bagnoli, lui per primo aveva programmato il traduttore ” spiegò.....”A proposito come ti chiemi?” Tescrixnia era un nome troppo complesso, le spiegai che con un nome simile sarebbe stata “sgamata” da qualsiasi soggetto delle forze dell'ordine.....”hai dei documenti?” Sulla carta di Identità c'era scritto “Teresa Garzoni”, scoppiai a ridere, era il nome di una mia ex vicina di casa....

Convenuto che l'avrei chiamata Terry e che acconsentivo all'incarico di cicisbeo accompagnatore della nipote del regnante su 24 pianeti lasciai il posto in tenda a Terry e passai la notte fra mille pensieri, non ultimo quello di essere stato vittima di una burla colossale.

L'alba arrivò splendida, Terry mi aiutò a smontare tenda, telescopio, a infilare nello zaino la tenda, le vettovaglie, mi caricai a tracolla la parte più voluminosa del telescopio racchiusa in una stoffa di jeans ed iniziai ad informarmi sulle caratteristiche fisiche dell'aliena che chiamavo “Terry”, biologicamente eravamo drammaticamente simili, di notte l'avevo sentita uscire dalla tenda per andare ad urinare, e fin qui, pensavo, una cosa in comune..., mi spiegò che il modello del nostro corpo era fatto a somiglianza del loro e che così era stato deciso dai suoi antenati un milione di anni prima quando era stato terraformato il nostro pianeta.

Non rimasi scioccato, me l'aspettavo, scendendo verso la Val Gassa in cerca del parcheggio acrobatico con cui avevo posizionato la mia Panda 4x4, Terry mi chiese di dove volessi portarla “a casa per una doccia, poi a fare colazione”, in realtà le nostre pance brontolavano per cui facemmo prima colazione nel bar di una stazione di servizio poco dopo Camignone, fu in questo frangente che notai che Terry attirava un po' tropo l'attenzione degli avventori maschi, eh si, l'avevano fatta molto carina, e “carina” era un eufemismo...

Mia madre non fece troppe domande quando entrai in casa con Terry, mentre lei si faceva la doccia, lavai i suoi indumenti intimi, le scritte in caratteri alieni avrebbero insospettito Mamy..., asciugatura con Phon e riconsegnate passaggio dalla porta del bagno di slip e reggiseno (di tipo strano, veramente poco femminili) mi ripromisi di recarmi da Betta per un po' di intimo all'altezza del soggetto.

Prima che mamma la bombardasse con domande inopportune ce la svignammo, feci lavare la vettura ridotta ad un cumulo di fango e dall'interno inadatto al trasporto di un successore del regnante e mentre Piero si dava da fare intorno alla Panda feci assaggiare il caffè espresso all'aliena, che lo trovò “molto interessante”, ritirata la vettura scoprii che la tolleranza alla caffeina da parte degli abitanti del pianeta da cui proveniva era incredibilmente bassa, Terry parlava a raffica, talmente veloce da mandare in crisi il traduttore che aveva installato sottopelle.

Mi fermai ad un supermercato e la costrinsi a bere una bottiglia d'acqua, ed in erboristeria per farle assumere 200mg di vitamina B1, dopo venti minuti le cose migliorarono.

Terry fu affascinata dalla Brescia romana, dal Castello, dai vicoli del Carmine, dal risotto con il pesce persico, e nel pomeriggio dai reggiseni e le mutandine alla brasiliana in pizzo,

Terry si stupì del fatto che fossi io ad accollarmi tutte le spese, evidentemente la galanteria non esisteva sul suo pianeta.

A cena Pizza, birra (che, contrariamente al caffè, tollerava benissimo) e passeggiata sulle vie di Sirmione che, come immaginavo, fece un certo effetto sulla nipote del regnante.

Terry dormì a casa di mia nonna, la quale trascorreva l'estate sul lago nella villa di mio zio, non indagai troppo sulla sessualità aliena, mi pareva indelicato e poi una ragazza ce l'avevo, certo era all'estero per lavoro, ma francamente non volevo imbarcarmi in una storia con una (pur splendida) ragazza che stava di casa a 15 anni luce.

Il giorno dopo portai Terry a Milano, via Montenapoleone, la colpì profondamente, spesi metà del mio stipendio per un vestitino in cotone rosso porpora, con una cintura larga in vita che le stava divinamente bene.

Poi il resto dello stipendio di Luglio andò in un paio di scarpe estive in pelle blu, Terry era felice come una bimba sulle giostre.

Fu quando la portai a vedere l'ultima cena di Leonardo che Terry ebbe una reazione inaspettata, restò atterrita per oltre venti minuti quasi il dipinto emanasse un significato a me non noto, alla fine dell'adorazione del dipinto Terry mi guardò e disse solo “stupendo”.

Nel pomeriggio (dopo una pizza al trancio ed una cola, la cui caffeina me la fece schizzare per altri venti minuti prima che la vitamina B1 facesse nuovamente effetto), andammo al castello sforzesco, stranamente ne valutò struttura, spessore dei muri e tecnica costruttiva, capii allora che Terry era un architetto.

Rientrammo a casa giusto in tempo per qualcosa di fresco sotto il pergolato del bar del centro, fu lì che mi feci coraggio e chiesi a Terry quali fossero le usanze ed i costumi fra due ragazzi della stessa età nel suo pianeta, scoprii che i rpporti sessuali erano ufficialmente vietati fino al matrimonio, la mia delusione mi fece assumere un espressione che fece ridere Terry come non l'avevo mai vista fare, si mi stava prendendo per i fondelli, per vendetta le diedi un pizzicotto all'altezza della vita, ma la sua reazione fu per me disarmante, si irrigidì di scatto e sgranò gli occhi, pensavo ad un altro scherzo e le sorrisi, ma lei non lo fece.

Capii a quale educazione fosse stata sottoposta e quanta deferenza avesse  “subito” le offrii le mie scuse, lei accettò e mentre sorseggiava il ginger scribacchiò qualcosa su un tovagliolo di carta, mi porse il tovagliolo, vi era raffigurata una figura alata, in cui si vedevano chiaramente i suoi lineamenti, portava a spalle un me stesso stupito, la scritta recitava “si torna a volare”, ma il suo viso nella caricatura mi guardava di sghembo.

Nei giorni successivi visitammo Mantova, Ferrara, Bologna, acquistai per lei magliette, un paio di jeans intimo più pratico, ma meno sexy, in cotone, un vestito leggero molto scollato, deodoranti in stick (le piacevano profumi molto maschili) poi Firenze, insomma, diedi una bella sforbiciata alle mie disponibilità finanziarie.

L'11 Agosto Terry mi comunicò che desiderava fermarsi un ulteriore settimana, ma che non voleva pesare ulteriormente sul mio gruzzolo, mi diede una piccola pietra azzurra “è un acquamarina”, mi disse, sono 9 carati, con il tempo si rivaluterà molto, viene dal Brasile e di così pure non ne trovano più, so che ne farai buon uso.

Ringraziai e lei contraccambiò in un modo che mi colpì, qualcosa era cambiato fra di noi.

La Toscana occupò i successivi quattro giorni, poi feci l'errore di parlarle del palio di Siena e fu così che il 16 Agosto del 1986 assistetti alla più massacrante e meravigliosa manifestazione a cui si possa partecipare, il Palio dell'Assunta, dopo la notte gradevolmente fresca i 34 gradi del primo pomeriggio ci fecero finire rapidamente le scorte di bevande, ma il Palio fu una manifestazione che colpì profondamente anche l'architetto alieno.

Vittoria di Truciolo che montava Fenosu per la gloria della contrada della Giraffa.

Dormimmo (come sempre) in stanze separate presso una pensioncina a 40 chilometri da Siena, ma durante la notte Terry venne a trovarmi e fu dolcissima, fra le braccia avevo una splendida donna e non più la nipote di un regnante.

La mattina dopo vidi Terry scura in volto “è tempo che io parta, mia cugina è atterrata stamane sulle scale del campidoglio negli Stati Uniti, il rapporto che le ho fatto è del tutto a favore di una collaborazione operosa e non ad un occupazione militare”.

Siete un popolo di creatori d'arte, amate la bellezza, imparerete ad amare il vostro pianeta”.

Mentre stavamo percorrendo per l'ultima volta le stradine del centro di Montepulciano in un antro sentimmo delle urla soffocate, tre uomini, stavano cercando di spogliare una ragazza che non avrà avuto più di sedici anni, corsi dentro l'androne afferrai per un braccio quello più vicino a me, questo reagì cercando di colpirmi con un pugno, poi Terry intervenne premendo qualcosa non più grande di un bottone ed i tre bastardi svennero come colpiti da un fulmine, aiutammo la ragazza a vestirsi, aveva gli abiti stracciati, la esortammo a fare denuncia, le offrimmo assistenza, alla fine acconsentì, la polizia arrivò in venti minuti giusto in tempo per vedere i tre bastardi riprendersi. Un agente donna (fu una mia richiesta) trasportò in ospedale la ragazza, gli agenti raccolsero le nostre deposizioni, iniziai io dando a Terry una traccia da seguire, “pratichiamo il Kung fu, li abbiamo stesi” spiegai, Pregai gli agenti di non menzionare questo altrimenti avremmo avuto problemi legali, chiesi se possibile di non coinvolgere Terry in un processo in quanto da lì a pochi giorni sarebbe dovuta partire per una spedizione in Antartide.

Dopo due ore e la firma dei verbali in questura Terry mi chiese di portarla sul Monte Pisano, con la Panda giungemmo fino alla villa del Bosniaski.

La vista all'orizzonte della costa viareggina illuminata dall'ultimo scorcio di sole fu spettacolare, Terry si strinse a me per l'ultimo bacio.Un ultimo saluto e poi svanì sotto ai miei occhi.

Sono trascorsi trentatrè anni, i governi non ammettono i propri contatti con la civiltà che conta 24 pianeti e 79,000 anni, io sono sposato, ho due figli e no, la mia ragazza non si chiama Teresa, ma la pietra dell'anello di fidanzamento è l'acquamarina che mi ha regalato Terry ed ora vale un bel gruzzoletto.

Se penso ancora a lei?, e come
 potrei non farlo?

(*) Un amico mi ha corretto, un telescopio A LENTI è detto Galileiano, ma vi assicuro che nel 1986 era LO SCHEMA OTTICO a definire il tipo di telescopio......, una questione di lana caprina.....

Monte Pisano, Villa del Bosniaski,  ben diversa da com'era in quel 1986, ovviamente il comune l'ha lasciata andare a puttane....




venerdì 7 giugno 2019

UN POSTO DA CUI GUARDARE

Come ho già scritto quando la pressione raggiunge limiti insopportabili, i litigi diventano regola quotidiana ed in generale non riesco a sopportarmi neppure io, taglio la corda ed entro in un castello a cinque minuti da casa, si tratta di una delle numerose fortificazioni presenti nel basso Garda e soprattutto in Valtenesi, Moniga, Manerba, Padenghe, Soiano, Carzago Riviera, Calvagese della Riviera e Muscoline (in ques'ultimo comune la fortificazione venne distrutta dal Barbarossa) erano dotate di semplici mura con torri e ponti levatori per rinchiudere all'interno gente ed animali e salvarli dalla furia dell'invasore di turno.

La costruzione di queste semplici fortificazioni va dall'800 al 1100, si assomigliano un po' tutte fra di loro ed all'interno hanno piccole abitazioni che godono spesso di viste splendide e della frescura offerta da mura molto spesse.

Il castello di Padenghe offre una vista ragguardevole, è posto esattamente di fronte alla penisola di Sirmione;

  di seguito un po' di scatti che vi faranno apprezzare un luogo incantato.

PS accanto al castello vi è una frazione, Monte, le cui case più antiche ospitavano fabbri, macellai, un mulino azionato dall'acqua di una sorgente, le recenti ristrutturazioni hanno portato alla luce le prove che tali case erano officine, macellerie, mulini, un sistema per rendere autonomi gli abitanti del castello....











 Vista delle penisola di Sirmione (con un 300mm) da appena fuori il ponte levatoio