2 Agosto 1986, Le agognatissime ferie
erano arrivate, la ditta in cui lavoravo aveva l'incredibile
abitudine di cessare le attività per tutte e quattro le settimane di
Agosto, la sera stessa mi sarei recato sul monte Guglielmo per fare
osservazioni astronomiche, la cima di tale monte è a forma di
panettone, e con i suoi duemila metri è l'ideale per poter fare
osservazioni sulla via lattea che a quell'altitudine appare come una
moltitudine quasi infinita di corpi celesti, mi sarei accampato con la
mia tenda canadese, la temperatura non sarebbe scesa sotto i 16 gradi
ed avrei goduto delle (poche) ore di sonno nella più splendida
frescura.
Mi ero portato alimenti e bevande per
resistere accampato tre notti, ma la seconda notte mi cambiò per
sempre la vita.
La serata precedente era stata
offuscata da una sottile velatura maligna d'alta quota che toglieva
all'osservazione la bellezza della visione nitida, il mio telescopio
galileiano (*) con specchio principale da 200mm me l'ero costruito con
molta perizia ed una marea di ore, avevo fatto argentare gli specchi
proprio per quell'occasione, ma il tempo infingardo mi aveva tradito.
La mattinata del giorno seguente iniziò
con un inaspettato e violento temporale, mi rifugiai nella canadese
da 5 posti dove di giorno riponevo il voluminoso telescopio (per
fortuna non troppo pesante) e la temperatura crollò fino a farmi
battere i denti; nel tardo pomeriggio un vento insistente da Nord
Ovest spazzò via la nuvolaglia e mi donò una splendida serata.
Alle ventitrè avevo già puntato il
telescopio sulla via lattea, ero assolutamente meravigliato
quando uno squillante “BUONASERA!” mi fece sobbalzare, mi girai
di scatto e mi ritrovai di fronte ad una ragazza mora, capelli
lunghi, giacchetta leggera, pantaloni attillati e scarpe da tennis
(allora le chiamavamo così) “ma scusa” esordii senza preamboli,
“lo sai che potevo crepare d'infarto?, da dove sei salita in piena
notte e con questo abbigliamento?”, la signorina non si scompose, guardò qualcosa
su di un piccolo
schermo luminoso...”dunque, Arturo...., si è il tuo nome, bene
sono la nipote del monarca di Priax che ruota intorno alla stella che
voi chiamate Cygni A e che governa 24 pianeti abitati in cui regna
la nostra civiltà che dura da 79.000 dei vostri anni”.
Dopo averla guardata per venti
interminabili secondi alla luce della mia debole torcia elettrica le
chiesi come mai con ventiquattro pianeti a disposizione avesse deciso
di trascorrere le proprie vacanze su questa bomba ad orologeria
chiamata Terra e perchè mai fosse venuta sulla cima di questa (pur
bellissima) montagna, dove quel pirla di Arturo stava scrutando la
via lattea,“mi sei stato
segnalato da una tua insegnante, in
realtà una dei nostri agenti, vi osserviamo da molti anni, abbiamo
agenti con compiti di osservazione, ma questa è una vacanza di
lavoro per cui dieci anni fa abbiamo chiesto di uno studente curioso,
appassionato di astronomia e fermamente convinto che la vita in
questo universo avesse attecchito in maniera estesa, io sono qui per
verificare un po' di cose e per dieci dei vostri giorni di vacanza,
ti chiedo per cortesia di farmi da guida”.
La professoressa Francesca mi balzò
alla mente, insegnava Lettere e Storia, aveva un accento vagamenrte
campano “colpa di un nostro agente da venti anni in servizio presso
la baia di Bagnoli, lui per primo aveva programmato il traduttore ”
spiegò.....”A proposito come ti chiemi?” Tescrixnia era un nome
troppo complesso, le spiegai che con un nome simile sarebbe stata
“sgamata” da qualsiasi soggetto delle forze dell'ordine.....”hai
dei documenti?” Sulla carta di Identità c'era scritto “Teresa
Garzoni”, scoppiai a ridere, era il nome di una mia ex vicina di
casa....
Convenuto che l'avrei chiamata Terry e
che acconsentivo all'incarico di cicisbeo accompagnatore della nipote
del regnante su 24 pianeti lasciai il posto in tenda a Terry e passai
la notte fra mille pensieri, non ultimo quello di essere stato vittima di
una burla colossale.
L'alba arrivò splendida, Terry mi
aiutò a smontare tenda, telescopio, a infilare nello zaino la tenda,
le vettovaglie, mi caricai a tracolla la parte più voluminosa del
telescopio racchiusa in una stoffa di jeans ed iniziai ad informarmi
sulle caratteristiche fisiche dell'aliena che chiamavo “Terry”,
biologicamente eravamo drammaticamente simili, di notte l'avevo
sentita uscire dalla tenda per andare ad urinare, e fin qui, pensavo,
una cosa in comune..., mi spiegò che il modello del nostro corpo era
fatto a somiglianza del loro e che così era stato deciso dai suoi antenati un milione
di anni prima quando era stato terraformato il nostro pianeta.
Non rimasi scioccato, me l'aspettavo,
scendendo verso la Val Gassa in cerca del parcheggio acrobatico con cui
avevo posizionato la mia Panda 4x4, Terry mi chiese di dove volessi
portarla “a casa per una doccia, poi a fare colazione”, in realtà
le nostre pance brontolavano per cui facemmo prima colazione nel bar
di una stazione di servizio poco dopo Camignone, fu in questo
frangente che notai che Terry attirava un po' tropo l'attenzione
degli avventori maschi, eh si, l'avevano fatta molto carina, e
“carina” era un eufemismo...
Mia madre non fece troppe domande
quando entrai in casa con Terry, mentre lei si faceva la doccia,
lavai i suoi indumenti intimi, le scritte in caratteri alieni
avrebbero insospettito Mamy..., asciugatura con Phon e riconsegnate
passaggio dalla porta del bagno di slip e reggiseno (di tipo strano,
veramente poco femminili) mi ripromisi di recarmi da Betta per un po'
di intimo all'altezza del soggetto.
Prima che mamma la bombardasse con
domande inopportune ce la svignammo, feci lavare la vettura ridotta
ad un cumulo di fango e dall'interno inadatto al trasporto di un
successore del regnante e mentre Piero si dava da fare intorno alla
Panda feci assaggiare il caffè espresso all'aliena, che lo trovò
“molto interessante”, ritirata la vettura scoprii che la
tolleranza alla caffeina da parte degli abitanti del pianeta da cui
proveniva era incredibilmente bassa, Terry parlava a raffica,
talmente veloce da mandare in crisi il traduttore che aveva
installato sottopelle.
Mi fermai ad un supermercato e la
costrinsi a bere una bottiglia d'acqua, ed in erboristeria per farle
assumere 200mg di vitamina B1, dopo venti minuti le cose
migliorarono.
Terry fu affascinata dalla Brescia
romana, dal Castello, dai vicoli del Carmine, dal risotto con il
pesce persico, e nel pomeriggio dai reggiseni e le mutandine alla
brasiliana in pizzo,
Terry si stupì del fatto che fossi io
ad accollarmi tutte le spese, evidentemente la galanteria non
esisteva sul suo pianeta.
A cena Pizza, birra (che,
contrariamente al caffè, tollerava benissimo) e passeggiata sulle
vie di Sirmione che, come immaginavo, fece un certo effetto sulla
nipote del regnante.
Terry dormì a casa di mia nonna, la
quale trascorreva l'estate sul lago nella villa di mio zio, non
indagai troppo sulla sessualità aliena, mi pareva indelicato e poi
una ragazza ce l'avevo, certo era all'estero per lavoro, ma
francamente non volevo imbarcarmi in una storia con una (pur
splendida) ragazza che stava di casa a 15 anni luce.
Il giorno dopo portai Terry a Milano,
via Montenapoleone, la colpì profondamente, spesi metà del mio
stipendio per un vestitino in cotone rosso porpora, con una cintura
larga in vita che le stava divinamente bene.
Poi il resto dello stipendio di Luglio
andò in un paio di scarpe estive in pelle blu, Terry era felice come una
bimba sulle giostre.
Fu quando la portai a vedere l'ultima
cena di Leonardo che Terry ebbe una reazione inaspettata, restò
atterrita per oltre venti minuti quasi il dipinto emanasse un
significato a me non noto, alla fine dell'adorazione del dipinto
Terry mi guardò e disse solo “stupendo”.
Nel pomeriggio (dopo una pizza al
trancio ed una cola, la cui caffeina me la fece schizzare per altri
venti minuti prima che la vitamina B1 facesse nuovamente effetto),
andammo al castello sforzesco, stranamente ne valutò struttura,
spessore dei muri e tecnica costruttiva, capii allora che Terry era
un architetto.
Rientrammo a casa giusto in tempo per
qualcosa di fresco sotto il pergolato del bar del centro, fu lì che
mi feci coraggio e chiesi a Terry quali fossero le usanze ed i
costumi fra due ragazzi della stessa età nel suo pianeta, scoprii
che i rpporti sessuali erano ufficialmente vietati fino al
matrimonio, la mia delusione mi fece assumere un espressione che fece
ridere Terry come non l'avevo mai vista fare, si mi stava prendendo
per i fondelli, per vendetta le diedi un pizzicotto all'altezza della
vita, ma la sua reazione fu per me disarmante, si irrigidì di scatto
e sgranò gli occhi, pensavo ad un altro scherzo e le sorrisi, ma lei
non lo fece.
Capii a quale educazione fosse stata
sottoposta e quanta deferenza avesse “subito” le offrii le mie
scuse, lei accettò e mentre sorseggiava il ginger scribacchiò
qualcosa su un tovagliolo di carta, mi porse il tovagliolo, vi era
raffigurata una figura alata, in cui si vedevano chiaramente i suoi
lineamenti, portava a spalle un me stesso stupito, la scritta
recitava “si torna a volare”, ma il suo viso nella caricatura mi
guardava di sghembo.
Nei giorni successivi visitammo
Mantova, Ferrara, Bologna, acquistai per lei magliette, un paio di jeans intimo più pratico, ma meno sexy, in cotone, un vestito leggero molto scollato, deodoranti in stick (le piacevano profumi molto maschili) poi Firenze, insomma, diedi una bella sforbiciata alle mie disponibilità finanziarie.
L'11 Agosto Terry mi comunicò che
desiderava fermarsi un ulteriore settimana, ma che non voleva pesare
ulteriormente sul mio gruzzolo, mi diede una piccola pietra azzurra
“è un acquamarina”, mi disse, sono 9 carati, con il tempo si
rivaluterà molto, viene dal Brasile e di così pure non ne trovano
più, so che ne farai buon uso.
Ringraziai e lei contraccambiò in un
modo che mi colpì, qualcosa era cambiato fra di noi.
La Toscana occupò i successivi quattro
giorni, poi feci l'errore di parlarle del palio di Siena e fu così
che il 16 Agosto del 1986 assistetti alla più massacrante e
meravigliosa manifestazione a cui si possa partecipare, il Palio
dell'Assunta, dopo la notte gradevolmente fresca i 34 gradi del primo
pomeriggio ci fecero finire rapidamente le scorte di bevande, ma il
Palio fu una manifestazione che colpì profondamente anche l'architetto
alieno.
Vittoria di Truciolo che montava Fenosu
per la gloria della contrada della Giraffa.
Dormimmo (come sempre) in stanze
separate presso una pensioncina a 40 chilometri da Siena, ma durante
la notte Terry venne a trovarmi e fu dolcissima, fra le braccia avevo
una splendida donna e non più la nipote di un regnante.
La mattina dopo vidi Terry scura in volto “è
tempo che io parta, mia cugina è atterrata stamane sulle scale del
campidoglio negli Stati Uniti, il rapporto che le ho fatto è del
tutto a favore di una collaborazione operosa e non ad un occupazione
militare”.
Siete un popolo di creatori d'arte,
amate la bellezza, imparerete ad amare il vostro pianeta”.
Mentre stavamo percorrendo per l'ultima
volta le stradine del centro di Montepulciano in un antro sentimmo
delle urla soffocate, tre uomini, stavano cercando di spogliare una
ragazza che non avrà avuto più di sedici anni, corsi dentro
l'androne afferrai per un braccio quello più vicino a me, questo
reagì cercando di colpirmi con un pugno, poi Terry intervenne premendo qualcosa non più grande di un bottone ed i
tre bastardi svennero come colpiti da un fulmine, aiutammo la ragazza
a vestirsi, aveva gli abiti stracciati, la esortammo a fare denuncia,
le offrimmo assistenza, alla fine acconsentì, la polizia arrivò in
venti minuti giusto in tempo per vedere i tre bastardi riprendersi.
Un agente donna (fu una mia richiesta) trasportò in ospedale la
ragazza, gli agenti raccolsero le nostre deposizioni, iniziai io
dando a Terry una traccia da seguire, “pratichiamo il Kung fu, li
abbiamo stesi” spiegai, Pregai gli agenti di non menzionare
questo altrimenti avremmo avuto problemi legali, chiesi se possibile
di non coinvolgere Terry in un processo in quanto da lì a pochi
giorni sarebbe dovuta partire per una spedizione in Antartide.
Dopo due ore e la firma dei verbali in
questura Terry mi chiese di portarla sul Monte Pisano, con la Panda
giungemmo fino alla villa del Bosniaski.
La vista all'orizzonte della costa
viareggina illuminata dall'ultimo scorcio di sole fu spettacolare,
Terry si strinse a me per l'ultimo bacio.Un ultimo saluto e poi svanì sotto ai
miei occhi.
Sono trascorsi trentatrè anni, i
governi non ammettono i propri contatti con la civiltà che conta 24
pianeti e 79,000 anni, io sono sposato, ho due figli e no, la mia
ragazza non si chiama Teresa, ma la pietra dell'anello di
fidanzamento è l'acquamarina che mi ha regalato Terry ed ora vale un
bel gruzzoletto.
Se penso ancora a lei?, e come
potrei
non farlo?
(*) Un amico mi ha corretto, un telescopio A LENTI è detto Galileiano, ma vi assicuro che nel 1986 era LO SCHEMA OTTICO a definire il tipo di telescopio......, una questione di lana caprina.....
(*) Un amico mi ha corretto, un telescopio A LENTI è detto Galileiano, ma vi assicuro che nel 1986 era LO SCHEMA OTTICO a definire il tipo di telescopio......, una questione di lana caprina.....