Mi riferisco al ramo della famiglia materna, ma madre aveva tre fratelli, mia nonna era rimasta incinta una quinta volta, ma purtroppo quella che avrebbe potuto essere la sorella di mia madre non ce la fece.
Nonno Giuseppe non alzava mai la voce, ma bastava un suo sguardo per far capire a tutti le propri intenzioni, pur essendo affetto da una scoliosi deformante lavorò per una vita come capomastro in cantieri importanti, era stato ilr esponsabile di tutto il ferro utilizzato epr la costruzione del K2, il primo “grattacielo” di Brescia anche a sett'antanni era impossibile battero a braccio dif erro.
Nonna era nata negli USA, a Cornwall e, in Pennsylvania e la storia della migrazione dei miei bisnonni Antonio e Rosiena l'abbiamo scoperta un paio di anni
fa gazie alla visita di mio nipote ad Ellis Island, a dire il vero le cose che abbiamo scoperto meriterebbero una decina di pagine, ma la cosa più triste è che mia nonna Ester perse una sorella a pochi giorni dalla nascita.
Spesso, in estate, ci si trovava con due degli zii (il primogenito lo si vedeva poco) a cena, mia madre ci portava dai nonni perchè la casa era decisamente più fresca rispetto alla nostra, Giovanni ed Alessandro non potevano essere più diversi di così, uno interista, l'altro Juventino, uno Alpino, l'altro esentato dal servizio militare, l'uno discretamente intonato, l'altro vincitore di un concorso “voci nuove” e dotato di un orecchio incredibile, dote che condivideva con mia madre.
Quando tornava dall'inghilterra, anche il mio padrino (nipote dei miei nonni) si aggregava. Unitamente alla bellissima moglie irlandese ed ai figli, prima due, poi via via fino al quarto. Matteo.
Spesso d'estate si cenava con un anguria e l'atmosfera era spesso allegra, si parlava a voc alta, si rideva ed ogni anno si cementava il tutto con la vendemmia del piccolo podere (per noi “il campo”) con la pigiatura e successivamente la torchiature delle raspe.
Ho voluto che anche mio figlio imparasse a vendemmiare presso un amico che possiede una bellissima cantina e ben tredici ettari coltivati a vite sulla collina di fronte a dove abito ora.
Nessuno della mia famglia, da entrambi i rami, è ancora in vita, ma devo dire che l'ambiente di una famiglia numerosa è certamente più conviviale rispetto alla mia, con due figli; francamente avrei voluto un nucleo famigliare più numeroso, ma queste cose si fanno in due e la mia controparte non aveva alcuna intenzione di sottoporsi ad un ulteriore gravidanza a quarant'anni.
Rispetto agli anni sessanta la “società” è profondamente cambiata, sia come struttura che nelle priorità personali, mia figlia è stata la prima laureata con master della mia famiglia e mio figlio diventerà il secondo, un impegno economico che i miei genitori non potevano permettersi.
Tuttavia ritengo che ci sia un rovescio della medaglia, e se si potesse travasare qualche valore delle famiglie degli anni sessanta nelle nostre attuali sono certo che vivremmo un po' più serenamente...
Ellis Island