mercoledì 30 luglio 2025

I MIEI COLLOQUI CON UN GRANDE AMICO

 Ti ho riconosciuto subito, eri sceso dalle scale del condominio passandomi accanto fingendo indifferenza, ma io ti ho sorriso, ti avevo pizzicato al volo......

La questione è che tu sei diverso da tutti quelli che ho conosciuto, grande, aperto, con un sorriso che squarcia le nubi e poi i tuoi occhi sono unici.

Mi hai sempre detto che sono pieno di difetti, ma che non faccio nulla per nasconderli, verissimo, mi hai detto che non cambio idea facilmente, vero pure questo, a volte mi hai quasi offeso, ma di certo mi hai dato la scossa che  serviva in tante occasioni.

A volte restando in tua compagnia mi venivano in mente frammenti di altre vite in cui ci eravamo conosciuti.

Mi hai accolto nella tua famiglia come si fa con chi si ama e di questo te ne sono profondamente grato.

Hai aiutato i miei figli come fossero i tuoi e questo è stato per me un regalo immenso, e l'aiuto che continui a darmi è prezioso anche se sai che a sbagliare sono un vero campione.

Quello che più mi ha ferito è stato il vederti tradito da chi si dichiarava tuo amico, e qui condivido il tuo pensiero, porgere l'altra guancia si, ma di guance se ne hanno solo due......

Quando te ne sei andato mi sono sentito solo, e questo sai benissimo cosa significa, in queste ultime settimane ti sento molto impegnato, la solita banda di farabutti sta tentando di ridurre la popolazione mondiale con una  guerra termonucleare ed ispirare la gente per bene e disposta a fare qualcosa ti occupa a tempo pieno, ma in certe occasioni, quando ti passo la tazza fumante di buon caffè, nella mnia taverna, ti sento vicino e sento il fragore delle onde, il profumo delle brughiere e della neve e so che la nostra amicizia durerà per sempre.

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martedì 8 luglio 2025

Treno

 Di questo poeta dialettale ho trovato poche tracce sul web, la poesia non mi ha mai attrato,  non mi sono mai piaciute molto quelle che ho scritto, ma talvolta qualcuno scrive ciò che  penso, con parole incisive, senza fronzoli, senza orpelli, punteggiatura, nulla, solo concetti.

Chiunque sia Claudio Ascolti ha capito molto della vita e penso che ritroverete molti vostri pensieri in queste poche righe in dialetto bresciano,

Vi riporto anche un eccellente recitazione  di Roberto Capo 

Un abbraccio a tutti gli amici che vorrei sentire più spesso.

 

Claudio Ascolti, Treno


Go piè poro de le sciafe se le orece

del vent che sifolo

le parole vilinuse de la sènt

go piè poro de l'ario che pìo

se la poèl se le mà

come sento pontalì che nciodo el tèmp chèl vel scapà.

Go poro che l'amùr el pase endare

che la luno la ridès dei mè spàsem

e che l'uò la pases senso i tastà gnà un grà

go poro dei orare de chèl treno che paso en de la not

chel fischio el so segnàl e chel fa na curva largo primo de scaalcà l' Chès

vede ai finistrì tecc chei che go ulìt bè

e che gò mai parlàt asè.




Non ho più paura degli schiaffi sulle orecchie

del vento che sibila

delle parole velenose della gente

non ho più paura dell'aria che morde la pelle delle mani

come cento puntali che inchiodano il tempo che vuole scappare

ho paura che l'amore passi invano

che la luna rida dei miei spasimi

che l'uva passi senza averne assaggiato neppure un chicco.

Ho paura degli orari di quel treno che passa nella notte

che fischia il suo segnale e che fa una curva larga prima dis cavalcare il Chiese

vedo ai finestrini tutte le persone a cui ho voluto bene

ed a cui non ho parlato abbastanza.