Perso, di notte, SOLO, senza punti di riferimento, senza un navigatore, la radio non funzionava, l'orizzonte artificiale come la bussola giravano in tondo come ubriachi, unico riferimento il tappeto di nubi in basso orientativamente cinquemila piedi sotto di me, l'altimetro indicava tremila piedi, ma chiaramente era un dato falso.
Ero decollato un ora prima e tutto funzionaca a dovere, ma nell'attraversare il ceiling tutti gli strumenti di posizione ed assetto erano andati al diavolo, indicatori delc arburante, livello giri dei due motori, pressione e temperatura olio funzionavano correttamente, ma io ero perso nella notte in questo vecchio bimotore a pistoni con circa quattro ore di autonomia ed un alba troppo lontana per potermi orientare.
Dovevo capire in che direzione stessi andando, trimmai il velivolo in maniera che stesse stabile e scrutando il cielo cercai il gran carro, non trovandolo provai dagli oblò dei passeggeri ed eccolo lì, corsi nuovamnete ai comandi e virai lentamente a sinistra di circa 110 gradi, eccolo, e poco distante la stella polare, feci un rapido calcolo, dovevo procedere verso EST in maniera di anticipare il sorgere del sole e capire dove poter mettere le ruote a terra, virai di novanta gradi e destra, posi la manetta di entrambi i motori al 79 percento della potenza ed a circa centoquaranta nodi proseguii verso una meta sconosciuta con la massima efficienza consentita dai due vecchi Pratt & Whitney radiali.
Ero decollato alle ventitrè e volando a questa velocità avrei potuto restare in aria per crca cinque ore e le circa seicento miglia che avrei eprcorso mi avrebbero aiutato ad intravedere l'alba scendendo poi sotto il tappeto uniforme di nuvi che copriva terra e monti.
In oltre mille ore di volo non avevo mai visto una simile distesa di nubi, tanto compatta da sembrare disegnata dalla matita di Bill Watterson.
Di tanto in tanto provavo a smanettare i canali radio, Bussola, orizzonte artificiale ed altimetro sembravano sempre ubriachi ed in ogni caso erano inattendibili.
Dopo quattro ore di volo un flebile chiarore era distinguibile giusto davanti a me, dopo dieci minuti la luce era ben visibile e con estrema cautela decisi di scendere sotto il ceiling, lo strato di nubi era denso e spesso non meno di duemila piedi, trattenni il fiato sperando di non scontrarmi contro qualche montagna, ma con enorme sorpresa sbucai sopra il mare, acqua a perdita d'occhio, come avevo potuto finire così ad EST da finire sull'oceano Atlantico?
Ormai mi restava meno di un ora di autonomia, davanti a me, molto distante un isola, calcolai di poterla raggiungere, dopo trenta minuti di volo con il fiato sospeso riconobbi dalla forma l'isola di Grand Bahama, a circa tun miglio di distanza ed a recento piedi di quota dalla pista dell'aeroporto in costruzione il motore numero 1 si spense, posai le ruote e si spense anche il numero due....
Rimasi immobile stringendo il volantino per dieci minuti, un operaio si presentò di lato al mio finestrino e mi urlò di levarmi dalle palle, gli chiesi ridendo dove potessi trovarte un buon specialista e dove poter fare rifornimento......
