domenica 27 luglio 2014

UNA DOMENICA INERPLANETARIA

Sto rileggendo un libro di fantascienza che ritengo essere un capolavoro assoluto, "Le Fontane del paradiso" di Arthur Clarke edito nel 79, a quei tempi ero abbonato alla collana URANIA ed ogni due settimane giungeva a casa un nuovo libro che normalmente mi leggevo entro i successivi due giorni, ricordo che quando mia rrivò il libro di Clarke lo divorai in quattro ore di lettura ininterrotta, mi conquistò fin dalle primissime righe.

La Fantascienza ha spesso anticipato scoperte scientifiche o addirittura, come nel caso dell' "universo" Star Treck ideato da Gene Roddenberry, si avvale di scienziati che vengono spinti ad anticipare possibili scoperte.

Inutile dire che la fantasia di Arthur Clarke era basata su alcunne intuizioni realmente geniali, ma anche da "soffiate" provenienti dal mondo scientifico, senza destare molto clamore esiste dal 2008 l'INTERNATIONAL SPACE ELEVATOR CONSORTIUM che come scopo ha la realizzazione di un ascensore spaziale ancorato nell'area equatoriale ad una grande stazione spaziale e che consentirà di trasportare merce nello spazio a costi quaranta volte inferiori a quelli attuali, si apsserebbe infatti dai circa 20.000 dollari al kg ai 500 dollari per ogni kg trasportato in orbita alta.

I vantaggi sarebbero innumerevoli, i metalli e le leghe realizzate in un campo gravitazionale hanno legami e reticoli che naturalmente sono orientati dalla forza di gravità, il fonderli in assenza di gravità potrebbe fornire una nuova generazione di materiali dalle caratteristiche innovative.

La realizzazione in orbita di astronavi per la conquista del sistema solare sarebbe oltremodo economico in quanto l'energia, in termini di combustibile e sovradimensionamento strutturale, per poter far staccare un missile dal pianeta, potrebbe essere immagazzinata in una struttura più funzionale con lo scopo di poter accorciare i tempi di percorrenza delle tratte interplanetarie, ad esempio un astronave con propulsione ionica potrebbe essere fatta accelerare a centomila km/h con un ventesimo del carburante rispetto ad un lancio effettuato dalla superficie del pianeta, e basterebbe un razzo convenzionale con una spinta venti volte inferiore. lanciata iniziarebbe poi ad accelerare grazie alla propulsione ionica, si potrebbero ottenere velocità di crociera di oltre 250.000km/h indispensabili epr un viaggio su marte che fra andata e ritorno (rispettando le finestre di lancio favorevoli) è vicino ad un miliardo di km...

Vi passo il link di un intervista al presidente dell'International Space Elevator consortium

 http://daily.wired.it/news/tech/2013/07/04/swan-esplorazione-spaziale-562785.html

PS, rigurdo al libro..., ve lo raccomando caldamente...



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