domenica 16 settembre 2018

DIETRO LA FACCIATA.....

Nel mio "natio borgo selvaggio"  vi è un maestoso campanile merlato con la bellezza di 6 campane, ognuna ha il proprio nome, ma "Bortolo" (vero nome S. Bartolomeo) era da me la più odiata, ho abitato per ventiquattro anni a non più di cinquanta metri dal campanile ed i rintocchi del "campanù"(vere e proprie cannonate) mi svegliavano malissimo dopo le mie serate musicali  (finite spesso verso le quattro di mattina), insomma, era insopportabile.

A quattordici anni si era un po' tutti dei piccoli indiana Jones, no, nulla a che fare con i videogiochi ed i messaggi con Whatzapp dei miei figli, diciamo che noi ragazzi del 1960 si andava in cerca di emozioni da raccontare poi agli amici. 

Approfittando della chiesa aperta di pomeriggigio per la preparazione dei tridui, con Mauro, compagno di classe della seconda D, (si, quelli eretici che avrebbero voluto studiare inglese), prendemmo la via del campanile.

I primi venti gradini erano in pietra, i successivi centodieci in legno, alcuni molto malmessi, giunti in cima, notammo subito la splendida vista, Brescia ed il suo castello, la base di Ghedi con i suoi F104G disposti in prossimità dei due grandi hangar. poi guardando più vicino notammo qualcosa che dal basso non potevamo scorgere, il nostro piccolo comune aveva un buon numero di persone (eravamo nel 1974!) che potevano permettersi una pascina, e che piscina!, una addirittura con un isolotto  dotato di gazebo  dal tetto in foglie di palma, e poi palazzi, giardini e vasti poderi che dalle vie di transito era impossibile scorgere, rinchiusi dietro i grandi portoni in legno che si affacciavano sulle due vie principali con direttrici Brescia-Mantova e Borgosatollo-Rezzato.

Il comune in cui sono cresciuto era proprio così, ben celato dietro le apparenze, ma oltre la facciata piccolo/medio/alto borghese nasconde tutt'ora una storia di infinita violenza;

 la setta dei Disciplini, nel 1620 possedeva da svariati decenni  un ospedale proprio in centro al paese, spesso la gente lasciava alla setta la propria eredità al punto che nel 1628 possedeva buona parte dei terreni agricoli nei dintorni.

Con lo scoppio della peste bubbonica a Brescia nel 1629 fu perpetrato ad opera di "ignoti" il massacro degli appartenenti alla setta e l'esproprio dei loro beni e tereni, l'ospedale venne convertito in chiesa.

Alcuni monaci furono seppolti all'interno del loro stesso ospedale e gli scheletri vennero rinvenuti nel 1950 durante la conversione della chiesa (sconsacrata) in cinema comunale, la testimonianza di un mio parente mi ha rivelato che buona parte delle ossa e dei teschi recavano rotture e fori, furono inviati dalla curia dei medici che affermarono che la morte dei monaci era riconducibile alla peste del 1629.

Notoriamente la peste frantuma ossa e sfonda i crani....

Venti anni fa scoprii CHI è attualmente  proprietario dei terreni, che potrebbero essere appartenuti ai disciplini....., ,

la curia di Brescia.

Il mio natio borgo selvaggio è stato testimone di un orrenda strage finita (come molte altre) sotto silenzio.

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 Il campanone S. Bartolomeo, 1760 chili di bronzo, attualmente sottoposto a  restauro.....(non donerò loro neppure un euro, contateci)....







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