lunedì 27 aprile 2015

IL PORCO ED ILCANE

La porcilaia era collocata ad una decina di metri dalla casa, il maiale pesava già oltre un quintale ed era in grado di appoggiarsi con le zampe anteriori sul bordo del muretto che delimitava il suo piccolo spazio, un pomeriggio mentre osservava il mondo intorno a se vide il cane da guardia che correndo verso di lui abbaiava furiosamente, il maiale riconobbe il responsabile di tanto schiamazzo e gli disse "ah eccoti qui, perchè fai tanta caciara?", il cane si arrestò di colpo e ringhiò al maiale "stai nel tuo posto e non uscire da lì", "eh ma che modi" ribattè il maiale, "sono certo che tu abbia di meglio da fare che abbaiare a tutti per poi meritarti i quattro ossi che ti allunga il padrone mentre io mangio minestre, polenta e tutto quello che avanza dalla mensa del padrone", "sempre meglio che ingozzarsi nei propri escrementi e morire a poco più di un anno di vita" abbaiò in risposta il cane da guardia "eh, ma guarda che le cose non stanno proprio così" gli rispose il porco, "si è vero a dicembre verrà il norcino e mi ucciderà, ma la mia carne nutrirà un intera famiglia per molti mesi e tutti si ricorderanno di me gustando la bontà dei miei cosciotti, della mia lonza e di tutto quanto è costituito il mio corpo, perchè di me non si butta via niente......" "sai che soddisfazione, ridacchiò il cane "tu muori e forse qualcosina di te lo mangerò anch'io"; 

"ma vedi" argomentò il roseo porcello "tu sei e resterai uno schiavo, meni la coda se ti danno da mangiare, fai le feste per ricavare una carezza, ma se defechi vicino alla casa del contadino ti pigli anche una bella ramazzata dalla padrona" e aggiunse "io vivo da pari, mangio quello che mangiano i padroni, puliscono i miei escrementi, e nonostante viva a due passi da loro non si lamentano dei miei odori, eh si caro mio, fra noi due io faccio una vita migliore della tua, tutti si ricorderanno di me a lungo dopo la mia morte, mentre tu verrai seppellito vicino alla concimaia e dopo di te verrà un nuovo cucciolo da far scodinzolare, tu e la tua razza sarete sempre e solo servi".

Il cane si era sempre ritenuto superiore al maiale che vedeva come carne all'ingrasso, non aveva mai pensato a tutti gli argomenti che il porco gli aveva esposto,  provò un odio profondo verso quell'essere rosa e sporco, con un balzo piombò nel porcile ed affrontò a morsi il maiale ma presto si rese conto di aver sottovalutato il grassone che lo morse ripetutamente staccandogli quasi una zampa.

Il contadino accorse verso la porcilaia attirato dai grugniti altissimi e dai latrati furiosi del cane, entrò nella procilaia e tirò fuori il cane malridotto e sanguinante, "stupido!" gli urlò contro il suo padrone, il cane guaiva di dolore e di riconoscenza , era ferito gravemente.

Il contadino adagiò l'animale sul fondo di una carriola e lo portò  in fondo all'orto, con quella zampa malconcia avrebbe zoppicato per il resto della vita, non avrebbe più potuto accompagnarlo  a caccia e neppure fare il proprio dovere di cane da guardia, lo sollevò dalla carriola, lo depose per terra e gli sparò da un metro di distanza.

Il maiale vide la scena dal muretto della porcilaia e non ne fu felice.

Seppellito il proprio cane da guardia il contadino si avvicinò al maiale, aveva ricevuto un morso profondo sul muso e sanguinava, "caro mio dovremo anticiparti la festa" gli disse il contadino.

La mattina seguente arrivò il norcino ed il maiale sentì gelarsi il sangue  quando quell'uomo orribile gli puntò la fredda canna della pistola in mezzo agli occhi, le mattine stavano diventando fredde in quell'inizio di Novembre, un attimo prima di morire il maiale capì che alla fine della fiera la sua vita non era stata molto diversa rispetto a quella vissuta dal cane, anche lui aveva servito un padrone, la sua vita non era stata null'altro che un mero calcolo fatto da altri sopra la sua testa, che tu sia cane o porco, se accetti  di vivere alla corte di qualcuno finisci sempre per mettere il tuo destino nelle mani di altri e non potrai neppure ribellarti al fatto che siano le stesse persone a decidere della tua vita.

poco prima che il norcino sparasse vide  una luce particolare negli occhi del maiale, e nonostante ne avesse uccisi a centinaia non riuscì più a togliersi dalla mente quello sguardo.

QUELLA STRANA AMBIZIONE AD ESSERE SERVI DELLO STATO

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