domenica 20 novembre 2022

FUNERALE

 Se n'è andato anche l'ultimo dei miei zii, fratello di mia madre.

Interista fino al midollo,  ricordo che volle per casa sua le tapparelle azzure e dipinse di nero le bodature metalliche, la moglie (incinta) brontolò per tale scelta e lui guardandola serio le disse "non dovesse nascere con un occhio azzurro e l'altro nero!". Si mormorava fra noi suoi nipoti, figli dei suoi fratelli, che certamente avrebbe avuto il piacere di diventare milanista sapendo che sarebbe morto da lì a poco, giusto per far morire uno di "loro"....

E' stato presidente della sezione degli Alpini del comune di residenza, fu uno fra i primi ad accorrere, con la sua sezione,  in Friuli dopo il sisma del 1976, lavorai per lui come aiuto stradino per 40 giorni (mi fece sgobbare non poco, ma ancora oggi so come si usa un badile, come si fa la malta e come si adoperano punta e mazzetta) per potermi acquistare il mio amato Garelli.

Negli ultimi anni viveva rinchiuso in casa preda di una malattia invalidante, la morte è stata rapida senza lunghe soferenze, il tempo di dare disposizioni per il proprio funerale e poco più.

Non ha voluto essere tumulato nel cimitero del paese, ha preferito far cremare il proprio corpo e facendo questa scelta alla fine del funerale, con picchetto d'onore degli alpini della sezione,  ci  siamo ritrovati noi nipoti sul sagrato della chiesa e mio fratello ha proposto di berci un caffè presso il suo ufficio a due passi dalla chiesa che fu la casa dove  i nonni hanno cresciuto i propri quattro figli e dove io e mio fratello trasvorrevamo le calde estati (vedi il post "La banda del castèl").

Doveva essere una cosa rapida, ma ci siamo fermati per due ore facendo sorridere anche la zia dei mille aneddoti che ci hanno coinvolto, a memoria non ricordo di aver partecipato a d una riunione simile, è stato incredibilmente piacevole.

Ci siamo ripromessi di incontrarci in fretta per una cena, spero che la si possa fare in tempi rapidi, ma di certezze non ve ne sono, il lutto ci ha riunito in memoria dello zio, spero ci si possa far ritrovare in suo nome, di certo lo riterrebbe un regalo...

 

Il parroco vieta al funerale i cappelli degli alpini - Attualità |  l'Adige.it