lunedì 12 agosto 2019

ONDA SU ONDA






La mia passione per la pesca iniziò prestissimo, a sette anni avevo già la mia prima canna fissa in bambù, quando partivo con tutta la famiglia per le bellissime giornate sulla spiaggia di Moniga del
Garda, mi piazzavo con 40 Lire di cagnotti (ora tutti li chiamano bigattini) e con un amo numero 20 mal legato ad un filo in nylon dello 0,14 ed insidiavo le Aole (Alborelle) che poi il nonno Beppe gustava in frittura la sera stessa.

Un altro tipo di pesca che praticavo era la caccia alle Bose con un archetto fatto con le aste di acciaio di vecchi ombrelli rotti ed una freccia ricavata dalla bacchetta più lunga, il filo di nylon intrecciato sostituiva la corda; la punta la forgiavo sul fornello della cucina dei nonni e la ribattevo su una mazzetta da muratore del nonno con un martello più piccolo.

Anche le bose finivano in frittura la sera stessa dopo la cattura.

A otto anni arrivò la licenza di pesca e con essa la canna da pesca "da lancio" con il primo mulinello, le mie vittime preferite erano i Persico sole, usavo come galleggiante la cosiddetta "penna" realizzata con aculei di istrice, mi ostinavo ad usare fili di poco prezzo e troppo grossi per poter insidiare i grossi cavedani che vedevo sfrecciare accanto alla mia esca ogni qualvolta lanciavo una piccola manciata di cagnotti nei pressi del mio galleggiante.

A 10 anni per la prima volta, i miei genitori mi portarono al mare in Liguria, qui la tipologia di pesca era diversissima, i pesci non abbocavano ai cagnotti, e seguendo i consigli del proprietario della villa che ci aveva affitato una stanza, un angolo della sala in cui mangiare e l'uso della cucina, imparai ad impastare la mollica di pane con formaggio pecorino grattuggiato ed acqua per creare un impasto elastico che mettevo sull'amo realizzando una sorta di piccola pera.

Le mie prime vittime furono piccole Sarpe, pesci che affollavano in branco gli anfratti degli scogli, scoprii che dopo una giornata di mare mosso ottenevo abboccate di pesci che non riuscivo a tirare fuori dall'acqua e che spesso mi facevano perdere l'intera montatura.

Ad 11 anni ebbi in dono la mia prima canna da pesca bolognese , 4 metri e venti centimetri, con un mulinello in resina, imparai a montare gli ami con il nodo alla marinara ed in Liguria iniziai a vedere quali fossero i pesci che non riuscivo a catturare, dopo vari tentativi scoprii che subito dopo la ferrata opponevano una fortissima resistenza e tentavano di rintanarsi fra gli scogli, rompendo il filo, ma con il mulinello, se li si lasciava portare via un bel po' di filo, finivano per alontanarsi verso il largo per poi farsi recuperare senza ulteriori grossi combattimenti una volta stancati.
Il mio avversario erano i Saraghi, lunghi dai 15 ai 20 centimetri, ma estremamente combattivi.

A tredici anni dopo due giorni di mare mosso con onde di oltre due metri trovai il mare calmo, ma pieno di terra e sabbia portato dai fiumi e smossi dal moto ondoso, in due ore riuscii a catturare nove saraghi ed incredibilmente una Spigola che probabilmetne stava rincorrendo dei piccoli cefali e trovandosi davanti la mia esca l'aveva aggredita.

Sempre lo stesso anno cattruai un sarago di circa un kg, un pesce che mi portò via una trentina di metri di filo nella sua fuga verso il largo e che si rivelò squisito...

Dai sedici anni in poi mi interessai alla pesca subacquea, pinne da sub, maschera appropiata, fucile a molla, via via imparai a cattuare polipi, seppie, rombi e sogliole che mamma Rosa imparò presto a cucinare degnamente.

Grazie ad un amico di famiglia feci varie uscite in barca, si pescava a bolentino su fondali dai 40 ai 120 metri, Il mare ci regalò Serrani, Pagelli, Occhiate, adoravo aprtire la mattina e tornare a metà pomeriggio con il pesce per la cena..... 

Oggi le condizioni per pescare sono radicalmetne mutate, il lago di Garda è ancora pescoso, ma da riva è difficile cattruare prede di bella taglia (tranne in un paio di zone nel medio Garda dove è possibile catturare trote lacustri e Lucci di buon peso) , attualmente pratico la cattura con rilascio del pescato, utilizzo ami senza ardiglione, lo ritengo un modo per non depauperare la fauna lacustre.

Un anno fa in Liguria ho pescato alla foce del fiume Merula e grazie al filo in fluorcarbon da 0,10mm, con l'indice di rifrazione identico a quello dell'acqua, ad ami del 18 micidiali (Gamakatsu) ed a pasturatori da fondo (feeder) ho cattruato una marea di Leccie di piccole dimensioni che ovviamente ho liberato subito dopo la cattura, un vecchio pescatore mi ha ringraziato del fatto che liberassi tanto pesce, gli ho spiegato che catturare un pescetto da 15 centimetri che sarebbe diventato una bella preda da oltre due chili era da dementi....
Lui in un moto di gratitudine mi ha rivelato come catturare grosse spigole approfittando di particolari condizioni del mare.....Spero di poter utilizzare tale consiglio.....


Il mar Ligure è stato devastato dalla pesca alla foce dei fiumi  e davanti alle bocche di porto (pesca proibita, ma praticata).  dalle reti a strascico che hanno arato il fondale praticando un prelievo spropositato di tutte le specie che vivono sul fondo.

Servirebbe un fermo biologico di tre anni, aumentare le misure minime del pescato e vigilare sui soliti furbi.

Le famiglie che vivono di pesca andrebbero aiutate e finanziate, il fermo aiuterebbe a riportare le catture a livelli dignitosi.

Quando al ristorante vi propongono le seppiette con i piselli ricordatevi che ogni piccola seppia che gustate poteva diventare un animale da oltre un kg, che la seppietta non ha potuto riprodursi e che probabilmetne è stata pescata arando il fondo....Per cortesia NON ORDINATELE, non compratele al supermercato, se calasse la domanda eviterebbero di pescarle....

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Alborella

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Persico Sole

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Sarpa (o Salpa)

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Saraghi

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Spigola (nel nord Italia la sichiama Branzino) catturare pesci al di sotto di questa taglia è da folli, visto che tale incredibile predatore può tranquillamente superare i 5-6kg di peso ed una fattrice di tale mole potrebbe liberare non meno di 10.000 uova....
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Orata, un pesce di cui bisognerebbe aumentare decisamente la taglia minima pescabile...

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Pagelli...

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Sciarrani (in tutta la Liguria Serrani)

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Una seppia di buona taglia, come è possibile mangiare una seppia venti volte più piccola?