martedì 3 settembre 2013

A MIO PADRE

17 Lug 2013 - 00:51:44
A MIO PADRE
Sono trascorsi nove anni da quella  notte, hai affrontato la tua morte con il coraggio che ti ha sempre contraddistinto, da soldato, senza paura.

La tua ultima frase è stata degna di Eduardo "ma guarda un po' se devo morire così" pronunciata senza rabbia nè acredine.

Non sapevo di avere tante lacrime da spendere, non sapevo quanto mi saresti mancato.

Mi mancano i tuoi sorrisi, il tuo caffè, il tuo ciabattare per casa, sempre disposto a qualsiasi favore per i tuoi figli.

So di non esserti stato ababstanza vicino, avrei voluto portarti a vedere cose che non avevi mai visto, non ti ho spinto abbastanza ad andare in ferie con la mamma, al mare, da soli, per godervi i tanti sacrifici, avrei voluto regalarvi un viaggio.

Mi restano i tantissimi bei ricordi, ma questa notte ho solo rimpianti.

Da nove anni non ci sei più, ma ti assicuro che non è passato giorno in cui non abbia sentito la tua mancanza.

Continui a popolare i miei sogni e mi scopro a piangere nel sogno perchè so che non ci sei più, le
rare volte in cui non ho questa consapevolezza mi ritrovo con te in posti che avevamo visto insieme, da soli, ti rivedo a quarant'anni, in gran forma, le amiche della mamma le chiedevano come aveva fatto a sposare uno così bello "che sembra un attore".

Mi sveglio da questi sogni con un groppo in gola, è anche per questo che non vado quasi mai al cimitero lì ci sono solo i resti di una tua vita e comunque il mazzo di ranuncoli infilati dietro il vaso di rame erano i miei, a te piacevano, ma io non sono riuscito neppure a riempire il vaso d'acqua ed infilarceli dentro.

Anche se so dove hai ricominciato la nuova vita a me manchi come padre, e so che per quanto mi sforzi non sarò un padre eccezionale come te, ma ti giuro che ci proverò con tutte le mie forze.









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