venerdì 13 settembre 2013

IL DIVINATORE -parte seconda -



-Parte Seconda -



 
Elis ed il proprio uomo tennero sotto stretta sorveglianza il piccolo Ute per tutta la primavera e l'estate, il bimbo passò lunghe giornate nelle radure del vicino bosco sia con le raccoglitrici per i frutti estivi sia con i cacciatori di piccoli animali, aiutava spesso la madre che stendeva le susine selvatiche a far seccare, ed a raccogliere quelle che via via seccando diventavano più dolci, Elis le snocciolava poi con una corta lama in rame,e le poneva in grandi vasi di terra cotta che lei stessa aveva fatto modellando la creta e facendola poi cuocere nel forno comune fatto di sassi bianchi, Ute anche se piccolo sapeva che le prugne fatte bollire con acqua di fonte e miele di api selvatiche avrebbero costituito la cura per la tosse che nel lungo inverno tormentava in molti nel villaggio.


Fu all'inizio dell'inverno, stagione in cui era venuto al mondo, che Ute iniziò a fare dei sogni sempre più strani ed orribili, la notte spesso si svegliava terrorizzato, nel sogno gruppi di persone dai visi dipinti di blu attaccavano il proprio villaggio uccidendo tutti gli uomini e portando via le donne ed i bambini.


I sogni si ripetevano ad ogni notte ed Ute dapprima terrorizzato man mano che i sogni si ripetevano tentava via via nel proprio sogno prima di fuggire poi ad avvertire gli altri dell'arrivo degli uomini blu, una mattina Ute, bimbo di quattro anni, capì che doveva assolutamente parlare con il Rosso.


La mattina seguente l'uomo ed Ute andarono a caccia di volatili, serviva una mano ferma e molta forza per tendere l'arco in legno di tasso, lunghi appostamenti in assoluto silenzio, fu mentre camminavano insieme per raggiungere una postazione creata dal Rosso che Ute parlò “Rosso, chi sono gli uomini blu?” l'uomo si fermò immediatamente “chi ti ha parlato dei selvaggi del nord?”. “nessuno Rosso” disse con piglio deciso Ute “li sto sognando da molte notti mentre attaccano il villaggio ed uccidono tutti gli uomini”, il Rosso sentì un brivido corrergli lungo la schiena “quando dovrebbe succedere questo?” chiese al bimbo abbandonando ogni cautela e la promessa fatta ad Elis di non parlare al bimbo come se fosse un divinatore “penso che succederà in autunno, perchè nel sogno le foglie degli alberi erano gialle e rosse” disse con sicurezza”Rosso, chi sono questi uomini che vogliono ucciderci?” L'uomo, era diviso dal correre al villaggio e parlare con la vecchia divinatrice, la nonna di Ute, ed il rispondere al piccolo, scelse di parlare al bimbo, “Ute, più a nord ci sono dei villaggi, prima che tu venissi al mondo scontri e guerre erano frequenti, poi la nostra divinatrice propose di andare a parlare con loro, avremmo insegnato loro come conservare la frutta essiccandola, per poterla mangiare nei lunghi inverni, e come raccogliere il miele selvatico coprendosi con una pelle con due piccoli fori sugli occhi e bruciando legno di sambuco verde affinchè il fumo stordisca le api, la guaritrice del villaggio aveva inoltre insegnato loro come preparare un medicamento per curare le dita di piedi e mani che erano state troppo tempo al freddo, da allora le nostre genti non si sono più date battaglia”.

Ute ascoltò con attenzione l'uomo e quando gli parlò lo fece con un tono perentorio “torneranno Rosso”.

La sera stessa il Rosso entrò senza farsi vedere nella tenda della madre di Elis.

  L'anziana divinatrice ascoltò con molta attenzione le parole del Rosso che appariva molto preoccupato, “non parlarne con nessuno per ora” gli intimò con tono perentorio “e portami il piccolo”.

Ute venne portato da quella che sapeva essere sua nonna, entrò nella piccola tenda adorna di piume d'uccello denti ed ossa, la vecchia donna stava seduta dietro un fuoco che ardeva vivo, scrutò i palmi delle mani del bimbo, lo guardò a fondo negli occhi, e poi gli parlò “Ute, si dicono tante cose nel villaggio, adesso siediti e spiegami come uno grande cosa è successo con tua madre nel bosco e con tuo padre a caccia, poi mi parlerai degli uomini dipinti di blu”

Il bimbo descrisse l'attacco del cinghiale a sua madre, l'urlo che appena prima gli era uscito era qualcosa che sentiva di dover fare, descrisse la vista dall'alto della radura e di come aveva visto le tracce del passaggio dei conigli, Le disse che qualche volta prima di addormentarsi vedeva il villaggio dall'alto, come lo vedrebbe un un uccello, ed infine le parlò dei suoi incubi, di come fossero vestiti gli uomini blu e di come , nel sogno, uccidessero tutti gli uomini per portar via le donne ed i bambini.

La vecchia divinatrice accompagnò fuori dalla tenda Ute con passo malfermo, e trovò sua figlia Elis di fronte a lei “l'hai sempre saputo” disse la madre del piccolo mentre lo affidava alla sorella giunta con lei alla tenda della divinatrice, “l'hai sempre saputo ma non me ne hai mai voluto parlare” la vecchia guardò il cielo sopra la propria testa, poi i piedi della figlia “si, l'ho sempre saputo, ma non volevo anticipare i tempi, il bimbo sta ritrovando antichi poteri, sarà il più potente divinatore che abbiamo mai avuto ed il suo destino sarà quello di unificare le tribù dei monti e della pianura” gli occhi dell'anziana sembravano guardare oltre il viso della figlia.
“Ma ora dobbiamo riunire immediatamente il consiglio degli anziani”.

Ute ed i bambini del villaggio furono radunati nella grande tenda ed una giovane li fece giocare per tutta la sera, ma il bimbo era distratto, non gli andava di partecipare ai giochi, sentiva che gli adulti erano riuniti e che stavano parlando di ciò che aveva sognato, ma si trattenne dal guardare da sopra la tenda della riunione.

Il consiglio durò per quasi la metà della notte ed Ute si addormentò nella capanna come un qualsiasi bimbo di quattro anni dopo una giornata lunga e intensa.

Si svegliò alle prime luci dell'alba, gli uomini erano già tutti partiti, si arrabbiò con se stesso, perché avrebbe voluto convincere il Rosso a portarlo con se, ora gli spettava una mattina in cui avrebbe dovuto aiutare sua madre nella raccolta o nella preparazione della carne secca di cervo.


 
 Vaso di terracotta dell'età del rame



Nessun commento:

Posta un commento