martedì 3 settembre 2013

LA RICERCA ESOTERICA un sentiero fra i rovi

01 Dic 2012 - 03:17:35
LA RICERCA ESOTERICA




A diciassette anni tutto mi andava stretto, rottura con la chiesa cattolica di cui non sopportavo dogmi ed ipocrisie, ho tentato per anni di capirla, di guardare con una certa benevolenza a quelle che mi sembravano ingiustizie ed ingerenze nella vita privata dei propri componenti, ma il troppo è troppo, sotto la mano malferma di un nobile mistico quale è stato Paolo VI ho gettato la spugna, sbertucciato i dettami (DIVIETO ASSOLUTO!) sul sesso prematrimoniale, la follia del metodo ogino Knaus, ed in generale la prfonda ingerenza di questi uomini attempati fasciati in ampie vesti lunghe nella vita intima di troppi italiani.

E' probabile che la botta di ormoni a cui ero stato sottoposto mi avesse dato na robusta mano, non ero più il ragazzo di sedici anni con il sedere un po' tondo e le spalle ricurve, ora avevo due spalle da giocatore di Foot ball, gambe e braccia muscolose e non avevo problemi nel relazionarmi con l'altra metà del cielo che ho sempre adorato dal profondo del cuore.

Ma nel mio animo le risposte ad alcune domande che mi ponevo fin da piccolo premevano per una risposta, le prime letture "diverse" furono della collana "Astrolabio" scritte da Lobsang T. Rampa (*) un monaco tibetano che in varie opere ("il terzo occhio" "medico a lahasa", "La caverna degli antichi"  "La veste color zafferano"), descriveva la cultura tibetana, il proprio percorso fin dall'età di cinque anni nella lamseria del Potala a Lhasa.

Un mondo diverso, una concezione filosofica incredibile, finalmente alcune spiegazioni (frammentarie) ai pezzi  di ricordi di vite passate che ho avuto fin da bambino.

Ma assimilati i testi, iscritto a  lezioni di Yoga (anche se molto distratto da una ragazza di vent'anni di nome Angelica) fu chiaro in poco tempo che in questo posto un sistema dove l'unico pranzo possibile era lo Tzampa (farina d'orzo mescolato con the e burro di Yak) non era assolutamete possibile, ero troppo legato agli amici, a suonare, a fare mattate nottturne, insomma serviva un altro approccio.

L'occasione fu la scoperta dei libri di Carlos Castaneda, esoterismo allo stato puro, nella compagnia formata dai soliti quattro amici ci si passava l'un l'altro "a scuola dallo stregone", "una realtà separata" "viaggio a Ixtlan, "l'sola del Tonal", lo stregone Don Juan e l'adepto Carlos Castaneda descrivevano via via una serie di concetti ed esperienze dapprima allucinatorie (il primo libro è colmo di esperienze allucinatorie provocate dall'uso del peyote) poi via via criptiche, soprannaturali, sublimi.

Alla fine fu chiaro che un percorso simile fosse per noi irealizzabile, fu allora che decidemmo di passare all'occultismo, dato che facevamo le cose con un certo impegno seguì un periodo di apprendimento, ci dividemmo alcune biblioteche e consultammo vari testi, alla fine prendemmo il coraggio a due mani e partimmo con una serie di esperienze in vere e prorpie sedute spiritiche.

L'estate del 1977 fu un estate con moltissime precipitazioni temporalesche e le sedute spiritiche si tenevano in un atmosfera totalmente surreale nella taverna di Marco, l'esperienza ci fece via via utilizzare metodi e tecniche varie.

Furono esperienze miolto forti, poi alcuni di noi comiciarono ad avere guai fisici, Patrizio non riusciva più a dormire, soffriva di parestesie e non riusciva a mangiare, Marco era preoccupato perchè nessuno dei suoi gatti voleva più entrare in taverna e quando decise di prenderne in braccio uno per scaraventarlo a tradimento nella stanza si sorprese non poco quando il micio si arrampicò sulla parete scavalcandolo in un balzo.

Io soffrivo di incubi orribili, il più frequente era di essere a letto e svegliarmi capendo di essere infartuato, quasi sempre nel sogno tentavo di accendere la luce e chiamare aiuto, ma finivo per perdere i sensi, la cosa succedeva due-tre volte per notte.

Dedidemmo di smetterla, ciò che volevamo raggiungere era alla nostra portata, capimmo che spirito e corpo potevano convivere in forma separata e la natura spirituale dell'uomo fu da allora per noi una certezza.

Lentamente Patrizio venne a star meglio, i miei incubi cessarono il giorno stesso in cui decisi di fregarmente altamente ed assunsi un composto vitaminico del gruppo B.

Queste esperienze ci arricchirono, cementarono le nostre amicizie, certamente fummo oggetto di
scherno da parte di coetanei e coetanee, ma ciò che succedeva nella stanza, riportato dalla sorella di Marco con dovizia di particolari ed occhi sbarrati dalla paura, aveva accresciuto l'aura di "strani" che ci eravamo cuciti addosso.

Fu proprio in quell'Agosto che decidemmo di crearci uno spazio nostro, da lì a qualche mese affittammo una porzione di cascina dove passammo sere e notti a leggere, suonare a farci l'amore con amiche ed avventuriere.

E' così che ricordo i miei diciassette anni, a settembre conobbi la Dama Bionda, certamente un anno vissuto molto intensamente....


(*) su questo punto vi sono tutt'ora molte interpretazioni, sta di fatto che il nome dell'autore è uno pseudonimo adottato da un inglese convertito al lamaismo e che si ritrovò, a suo dire, dopo un grave incidente stradale, con dettagliati ricordi di una propria vita in Tibet


Il palazzo del Potala, la maggior parte delle lamserie sono state distrutte a cannonate fin dalle prime fasi dell'occupazione da parte dall'esercito cinese, attualmente il palazzo del Poatla è un museo, uomoni infinitamente  saggi furono
spazzati via dalla forza cieca.

LIBERTA' PER IL TIBET!

Il Potala

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