lunedì 30 settembre 2013

LIFE ON MARS, viaggio a ritroso negli anni ottanta

Mi trovavo in un hotel con Tv colori in camera, piscina con isolotto attrezzato con un chiosco specializzato in spremute di frutti tropicali, era la prima metà degli anni 80, dopo una giornata in cui ero partito da Brescia alle quattro e mezza ed in cinque ore ero arrivato in una determinata via di Campobasso, dopo aver risolto due problemi tecnici su altrettanti impianti, saltato il pranzo e ripartito verso Foggia dove avevo risolto altri due problemi ero realmente cotto a puntino.

Erano le diciannove,  ma non avevo voglia di cenare, mi feci una doccia veloce e poi acquistai un costume presso l'hotel, cambio rapido e tuffo in piscina, due bracciate  eraggiungo l'isolotto dove una ragazza più o meno della mia età mi chiese se volessi qualcosa perchè da lì a dieci minuti avrebbe staccato.

Le feci preparare qualcosa a suo piacimento senza alcol, e mentre sorseggiavo l'ottima spremuta mi chiesi se avessi fatto bene a farmi assumere da questa azienda, dopotutto non avevo fatto un solo giorno di ferie dopo aver finito il mio servizio militare, in ogni caso questa ditta mi avrebbe fatto lavorare in giro per l'Italia e l'Europa per cui di sicuro non mi sarei annoiato.

Dopo una cena leggera a base di pesce mi ritirai in camera e mi misi a dormire mentre il TG2 trasmetteva un analisi sulla crisi di governo.

La sveglia dell'hotel mi rapì dal mondo dei sogni alle sei in punto, in mezz'ora ero già in reception, colazione frugale e via per una mattina di impegni, gli impianti non erano di per se difettosi a causa di errori di progettazione o di assemblaggio, richiedevano tuttavia un minimo di esperienza nell'installazione, io avevo ventidue anni, ma ero passato attraverso alcuni mesi di addestramento intensivo dapprima su impianti assemblati in azienda a cui erano stati apportate modifiche per produrre funzionamenti anomali e poi sul campo con il mio capo, Giulio, quarantotto anni "ancora sei anni e vado in pensione" mi ripeteva contento, "mi trasferisco nell'appartamento a Moniga che ho comprato con la liquidazione della moglie e andrò a pescare le sardine a Luglio, le trote lacustri i lucci ed i cavedani alla traina con la mia barchetta  da gennaio a maggio, le alborelle fino all'autunno, le anguile durante i temporali estivi ed in inverno i coregoni...,ah che bella vita che farò" mi raccontava con gli occhi persi in direzione del Garda.

Quella fu la mia prima trasferta "lunga" normalmente avrei dovuto spostarmi in aereo, risparmiando tempo e denaro, ma quella volta avevo con me due motoriduttori completi che la ditta voleva sul banco prova per un accurato controllo.

Conobbi l'installatore locale, una persona che usava cinque parole quando ne sarebbe servita una sola, sostituii i due riduttori e tarai l'impianto senza particolari problemi, durante gli spostamenti da un sito all'altro apprezzai la campagna pugliese, gli immensi oliveti, la splendida presenza del mare, in un baleno mi ritrovai già a sera inoltrata, le cose erano andate bene, e la mattina seguente sarei ripartito per tornare in azienda con un viaggio di un migliaio di chilometri.

Negli anni seguenti le cose non andarono sempre così lisce, nuovi prodotti meno costosi e sofisticati ci diedero non pochi grattacapi e non sempre riuscii ad individuare prontamente le cause, alcune volte nascoste in difeti di progettazione o nella cattiva scelta dei materiali e delle lavorazioni a cui erano sottoposti, in ogni caso il mio contributo venne definito prezioso dal titolare della ditta.

Ho racontato questo spaccato dei miei anni ottanta perchè voglio usarlo come una cartina tornasole, immergendo le certezze di allora, nel brodo color piscio della realtà attuale sono molte le cose che non tornano,  quanti neodiplomati vengono assunti a tempo indeterminato oggi?, quante aziende possono permettersi un assistenza svolta in prima persona sui propri clienti?, conosco la realtà dei tecnici di settori affini a quello che era mio negli anni ottanta, tempi tirati, schede lavoro contestate se le sostituzioni in garanza non rientrano nelle percentuali stabilite dal costrutttore...

Siamo finiti nel brodo color piscio un po' alla volta, ci hanno fatto bere un ditale di veleno al giorno e li abbiamo lasciati fare perchè quel ditale non ci avrebbe certo uccisi, ma un ditale alla volta ci hanno tolto quasi tutto.

Paghiamo tiket su ogni prestazione sanitaria, abbiamo un carico fiscale doppio rispetto agli anni ottanta, una disoccupazione doppia e quattro volte superiore rispetto ai ragazzi con meno di trent'anni,  i contratti a tempo. (grazie all'odiosa legge Maroni) non consentono di accedere alla amggior parte dei mutui per la prima casa e nonostante le condizioni siano enormemetne peggiorate dobbiamo lavorare dai dieci ai dodici anni in più rispetto agli anni ottanta.

Ci hanno rubato tutto, ci hanno riempito did ebito pubblico ed in cambio abbiamo preso gran parte dei nostri diritti.

Ce l'hanno (metaforicamente) messo nel culo.

Perchè un partito deve avere a che fare con una banca?, è possibile avere un partito azienda?, perchè segretari di partito possono possedere un imbarcazione da un milione di Euro, l'ho pagata per caso io con le mie tasse?, perchè mi si dice che il PD abbia a che fare con le sale Bingo?, e perchè mi si dice che ex AN o parenti di ex AN hanno a che fare con le macchinette di videopoker?

Cosa centra tutto questo con la funzione di rappresentanza di un partito?

 Ricordatevene quando tornerete a votare. 

 

 





Nessun commento:

Posta un commento